Uccellagione illecita e maltrattamento d’animali: bracconiere nei guai nel napoletano

Uccellagione illecita e maltrattamento d’animali: bracconiere nei guai nel napoletano

Una volta chiuse le vie di fuga il soggetto non ha potuto far altro che consegnarsi


ACERRA – Fermato un bracconiere all’interno del suo impianto di uccellagione, perquisita l’abitazione, sequestrata la rete, i richiami elettromagnetici e 6 cardellini. Il sessantacinquenne era intento ad esercitare l’attività clandestina di uccellagione quando i militari della Stazione dei Carabinieri Forestali di Marigliano, comandati dal M.llo Alessandro Cavallo, insieme alle Guardie Venatorie della LIPU, coordinate dal Cav. Giuseppe Salzano, hanno accerchiato l’area e chiuso nella loro morsa il predatore di frodo. Questa volta il bracconiere è caduto nella rete, chiuse le vie di fuga, non ha potuto opporre resistenza ai tutori della Legge e si è consegnato.

L’impianto di uccellagione è stato totalmente smontato e tutti i componenti sequestrati insieme a due cardellini adoperati come “zimbelli”. I militari hanno eseguito la perquisizione domiciliare all’esito della quale hanno rinvenuto e sequestrato altri quattro cardellini.

L’uomo è stato denunciato per il reato di “maltrattamento agli animali” e per avere esercitato l’uccellagione in violazione alla L. 157/92 ed i sei cardellini sono stati tutti liberati ed hanno ripreso la loro vita in natura.

Stiamo assistendo ad una continua ed irrefrenabile mattanza di animali selvatici – afferma l’Avv. Fabio Procaccini, Delegato della LIPU di Napoli – Le norme sono severissime, il reato di maltrattamento è punito da tre a diciotto mesi di reclusione e con la multa da 5.000 a 30.0000 euro ed è assurdo che neanche il COVID-19 trattiene i bracconieri nelle loro case”.