Uccide sua figlia di 2 anni per “colpire” il marito che voleva lasciarla: per il gip gesto premeditato

Uccide sua figlia di 2 anni per “colpire” il marito che voleva lasciarla: per il gip gesto premeditato

Poco prima della follia il post su Facebook: “Edith è la mia bambina”


MILANO – Risaliva a 3 giorni fa una notizia che aveva lasciato nell’orrore più totale l’intera comunità di Cisliano, nel Milanese, e non solo, secondo la quale una donna di 41 anni – C.P., cittadina italiana – aveva ucciso sua figlia di due anni, la piccola Edith. L’allarme era scattato all’1.06, quando i militari avevano chiesto l’intervento degli equipaggi di un’ambulanza e un’auto medica in un appartamento di via Mameli. I dottori, però, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della piccola. Da una prima analisi, secondo quanto riferito dai soccorritori, sul corpo della bimba non erano presenti segni evidenti di lesioni. Era verosimile, quindi, che la piccola fosse stata soffocata. La mamma, invece, presentava delle ferite da armata da taglio agli arti superiori, con ogni probabilità auto inferte, ed era stata portata in ospedale a Magenta per i controlli del caso.

Ebbene a circa 48 ore dal folle gesto il gip ha constato che Patrizia C. avrebbe ucciso la figlia con “premeditazione”. La 41enne si trova ora in carcere a San Vittore con l’accusa di omicidio aggravato, compiuto per “colpire” il marito, padre della piccola, deciso a interrompere la relazione. Il giudice ritiene la sussistenza delle esigenze cautelari, soprattutto “un grave e concreto pericolo di reiterazione di fatti analoghi (…) e comunque altri gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale”. E a questo proposito il gip sottolinea che “tale pericolo è desumibile dalla premeditazione della condotta, dallo svolgimento dell’attività delittuosa, dal comportamento dell’indagata antecedente ai fatti in cui dichiarava il proprio proposito (…) di rivalsa” in quanto non accettava la separazione. A ciò si aggiunge la “particolare vulnerabilità” della figlioletta “priva di qualsiasi strumento di difesa”, e il fatto che la donna “è madre di altri due figli”. Nell’ordinanza non si riconosce alla 41enne “una condizione di infermità mentale tale da escludere o da far ritenere grandemente scemata la capacità di intendere e volere”.

Nell’ultimo post su Facebook pubblicato poche ore prima del delitto la mamma aveva scritto, tra le altre cose rivolte all’ex compagno: «Caro marito vai a denunciarmi ancora per calunnia e diffamazione. Denunciami ancora per sequestro di minore. Edith è la mia bambina». Sembra infatti che la donna avesse denunciato l’ex compagno tre volte per maltrattamenti e violenze.  Nel post, Patrizia aveva anche sottolineato come, a suo dire, le sue accuse al marito violento fossero state ridicolizzate e lui fosse ritenuto da tutti “una bella persona”. Vicende sulle quali però i primi accertamenti delle forze di polizia e della magistratura non avrebbero riscontrato chiari profili penali. Anzi, anche il compagno — con il quale la relazione era terminata da poche settimane — sembra avesse sporto denunce contro la 41enne. Una vicenda «controversa», fatta di momenti «burrascosi» alternati a periodi più «amichevoli», così la definiscono gli investigatori.