Focus Napoli – Venezia. Spalletti battezza l’esordio con la vittoria sui lagunari

Focus Napoli – Venezia. Spalletti battezza l’esordio con la vittoria sui lagunari

Buono l’esordio di Spalletti sulla panchina azzurra, nel 2-0 con il quale il Napoli piega la resistenza del Venezia, che regge oltre un’ora. Al rigore di Insigne segue il raddoppio di Elmas, in una partita segnata dall’espulsione di Osimhen, l’infortunio di Zielinski ed un rigore sbagliato dallo stesso Insigne. Venezia troppo timido di impensierire anche un Napoli ridotto in dieci.


Inseigne sblocca la partita contro il Venezia

NAPOLI – Buona la prima del Napoli, nel suo esordio della stagione 2021-2022, che piega con due reti la resistenza, di oltre un’ora, di un diligente quanto ingenuo Venezia. Il rigore di Insigne (67′) e l’immediato raddoppio di Elmas (73′) salutano anche il debutto di Spalletti sulla panchina azzurra, con tre punti ottenuti al termine di una partita segnata da molteplici episodi, dall’espulsione di Osimhen al doppio rigore di Insigne, che comportano, ad ogni modo, i primi tre punti in classifica. Come si dice: chi ben inizia è a metà dell’opera.

COSA E’ PIACIUTO

La pazienza con la quale il Napoli ha ottenuto tre punti è stata un’arma importante per scardinare la difesa ad oltranza del Venezia di Zanetti. Partite come queste di solito diventano rognose ed ostiche da sbloccare, soprattutto alla luce di una condizione atletica non ottimale, l’inferiorità numerica per il rosso ad Osimhen, l’infortunio di Zielinski ed un rigore sbagliato. Fortuna vuole che ai difensori lagunari piaccia giocare con braccia piuttosto larghe ma, di tanto in tanto, la fortuna gira anche a favore del Napoli. Ma, oltre alla buona sorte, la squadra è stata brava a non scomporsi e a non perdere la testa, aiutato dal supporto del pubblico del “Maradona”, ritornato a ripopolare lo stadio dopo un anno e mezzo.

Presentarsi sul dischetto, a cinque minuti di distanza da un rigore già sbagliato, è sinonimo di grande personalità. La mimica facciale di Insigne diceva tutto, la tensione stampata in viso e chissà, il timore della reazione del pubblico ad un ipotetico secondo errore dal dischetto. Ribadendo il concetto, la responsabilità assuntasi dal capitano azzurro non è stata cosa da poco ed la botta secca con il quale ha trafitto Maenpaa è stata come una liberazione. Però, parlando altrettanto apertamente, va detto che il primo rigore è stato tirato davvero male. Qualcuno potrebbe tirare in ballo la delicata situazione contrattuale vissuta attualmente dal numero 24 come attenuante che forse poteva essere presa per buona se anche il secondo penalty fosse stato sprecato. Oppure, semplicemente, sono serate che nascono storte. Non avremo mai una controprova ed è meglio così.

Ottimo l’apporto della panchina: Lozano, subentrato a Politano, al primo pallone giocato inizia l’azione che porta al raddoppio di Elmas, subentrato a Zielinski. Un gol fondamentale, che blinda una partita forse difficile da gestire con un solo gol di vantaggio fino alla fine. Sarà importante l’apporto del messicano e del macedone, soprattutto da quest’ultimo, al quale si chiede di darsi un’identità di gioco. Bravo, dinamico, ma talvolta fumoso ed anonimo, stasera Elmas ha dato il “quid”giusto, costituito da grinta e corsa e soprtatutto il gol del raddoppio; tutto ciò che serviva a sopperire all’inferiorità numerica. Contenti anche per il rientro in campo del messicano, dopo il grave infortunio occorsogli in Gol Cup.

 

COSA NON E’ PIACIUTO

Ingenuità bambinesca, quella commessa da Osimhen che, con la sua manata sul viso dell’avversario causa l’espulsione comminatagli da Aureliano. Forse non era un gesto volontario, ma il colpo c’è stato ed è indubbio che un episodio del genere non passa sotto silenzio con il VAR che controlla a vista. Resta il fatto che questa scelleratennza costa al Napoli settanta minuti di inferiorità numerica della quale il Venezia non è mai riuscita ad approfittare, forse più per demerito loro che per meriti del Napoli che, va detto, emerge nella ripresa e solo dopo il vantaggio. Al nigeriano toccheranno sicuramente due giornate di squalifica, che gli costeranno la Juventus, con l’aggravante dell’infortunio di Mertens ed il solo Petagna come attaccante di ruolo disponibile. Non un buon inizio di campionato per il nigeriano. Anzi, pessimo.

L’infortunio di Zielinski non ci voleva, proprio nel momento in cui il polacco stava entrando in sintonia con il match. Si spera sia nulla (si parla di trauma contusivo alla caviglia) che gli impedisca di giocare già a Genova e, soprattutto, contro la Juventus, perchè la posizione del polacco nello scacchiere tattico di Spalletti sarà fondamentale, sia da trequartista che da mezzala sinistra, in quest’ultima veste presentatosi alla prima stagionale e potenziale pericolo per la difesa lagunare con i suoi inserimenti e guizzi improvvisi.

Complice l’espulsione di Osimhen, il Napoli del primo tempo non ha potuto esprimere il suo potenziale contro il Venezia, fin troppo rinunciatario di fronte ad una squadra priva del suo centravanti. Troppo lenta la circolazione di palla, giocata per la maggiore su linee orizzontali e gestita da Lobotka e Fabian, bravi a toccare il pallone ma lenti nel farlo girare permettendo, quindi, al Venezia di difendersi senza soffrire particolarmente. Molto meglio nella ripresa, quando le maglie lagunari si sono allentate il giusto per trovare qualche linea di passaggio in verticale e sbocchi sulle corsie laterali.

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