Focus Venezia – Napoli. Carnevale anticipato con il gol dell’uomo in maschera!

Focus Venezia – Napoli. Carnevale anticipato con il gol dell’uomo in maschera!

Al rientro dopo la sosta, il Napoli vince meritatamente al Penzo, conquistando tre punti vitali per la lotta-Scudetto. Osimhen-Petagna i mattatori della serata contro un Venezia ben messo in campo. Espulso Ebuehi nel finale. Azzurri a -1 dall’Inter in vista del big-match della prossima settimana.


Il ritorno al gol di Osimhen

VENEZIA – Alla ripresa del campionato, gli azzurri sono di scena in laguna. La squadra di Spalletti non si lascia sfuggire l’occasione di avvicinarsi all’Inter, imponendosi al Penzo per 2-0, in virtù del ritorno al gol di Osimhen (59′), perentorio nel suo stacco di testa sull’invitante assist di Politano e del gol di Petagna (98′) che raccoglie una respinta corta di Lezzerini su tiro di Mertens. Con questi fondamentali tre punti, il Napoli riaggancia il Milan, vittorioso nel derby, ponendosi ad un solo punto di distacco dall’Inter (che ha una partita in meno) e con il big-match della prossima settimana, previsto al Maradona. Una partita che ha il sapore della sentenza: vincere vorrebbe dire proiettarsi definitivamente nel giro-Scudetto, senza grossi tentennamenti e giri di parole.

COSA E’ PIACIUTO
Osimhen e Petagna: finalmente arrivano i gol dei centravanti, e sono gol pesanti. Quello del nigeriano, che sblocca una partita che iniziava a diventare spinosa, con gli spazi che s’intasavano ed il Venezia che iniziava a mettere il muso oltre la metà campo con più insistenza; quello del numero 37 che mette al sicuro il punteggio, al termine di un secondo tempo praticamente infinito. I gol su azione dei suoi bombers erano ciò stava mancando, negli ultimi periodi, ai partenopei. Stasera c’è stato uno sblocco, speriamo non momentaneo, che consente di affacciarsi con fiducia allo scontro diretto, contro l’Inter, che vale un campionato.

Torna Osimhen e l’uomo in maschera festeggia il ritorno al gol nella città del Carnevale. Il gol è davvero bello nella costruzione; il bel gross di Politano è una pennellata precisa e perfetta che il numero 9 non poteva esimersi nell’insaccare. Un gol che impreziosisce, di gran lunga, una partita di fatica e senza grossi squilli di tromba fino a quel momento. Poi, all’improvviso, cambia tutto ed una partita anonima come quella a cui si stava avviando, si trasforma in una da protagonista. Il gol è ciò che gli si chiede in partite come queste, a volte tormentate e difficili da sbloccare. Oggi risponde presente, in attesa nella conferma contro l’Inter, contro la quale s’infortunò nella gara d’andata. Speriamo in un esito diverso, per lui e per il Napoli.

Il Napoli in versione trasferta viaggia come un cronometro. Anche a Venezia la squadra di Spalletti ha mostrato una grande sicurezza nella gestione della palla e soprattutto trova conferme l’assetto difensivo che, soprattutto lontano da Napoli, è un limite invalicabile per chiunque. Okereke pericoloso in una sola circostanza, ma poi ben controllato da Rrahmani-Juan Jesus che, dalle loro parti non fanno passare chicchessia. Nella ripresa, con Okereke scomparso nei meandri dell’out di sinistra, il tandem pesante Henry-Nsame non produce grossi problemi, se non con un colpo di testa del francese negli ultimi secondi, che poteva costare carissimo. Con Koulibaly di ritorno, questa squadra, dalla cintola in giù offre grandi garanzie.

Altra partita di grande acume tattico di Lobotka, calciatore sempre più imprescindibile per Spalletti, che adesso avrà un problema: con sarà a cedere il posto ad Anguissa, una volta di ritorno? Lobotka è colui che ha avuto una parabola ascensionale di enorme livello e l’importanza che ha nello scacchiere di Spalletti è sotto gli occhi di tutti e, difatti, ad oggi, sembra (e lo è probabilmente) uno dei cardini sui quali puntare in questo rush finale. Anche al Penzo, il numero 68, ha fatto girare la squadra attorno a lui, “pulendo” con calma estrema anche palloni abbastanza delicati da gestire. Deve lavorare anche per Fabian, oggi non ai massimi livelli, ma si districa bene in mezzo alla folla di centrocampo. Inoltre, avvia l’azione del raddoppio rubando palla a Fiordilino, mandando in porta Mertens e Petagna.

Il campionato entra nel vivo ed il Napoli non si lascia sfuggire l’occasione di accorciare sull’Inter, riducendo a un solo punto la distanza dai nerazzurri (che hanno una partita in meno). Mentalmente la squadra ha dimostrato la propria forza, giocando con la pazienza che occorre in partite come quelle del Penzo, contro una squadra come quella di Zanetti, ben disposta in campo e che, prima della sosta, quasi fermava la stessa Inter. Dunque, come avvisava mister Spalletti, una squadra da non sottovalutare e così il Napoli l’ha giocata; senza timore, ma senza quelle paure della classifica che, storicamente, avvolgono il Napoli impedendogli di giocare come meglio sa. Adesso lo scontro diretto contro l’Inter, dove si spera di recuperare Anguissa e Koulibaly e di rientrare prepotentemente nella lotta Scudetto insieme alle due milanesi.

COSA NON E’ PIACIUTO
Molto fioretto, poca spada, sia prima che dopo il vantaggio di Osimhen. L’intero primo tempo era il solito che il Napoli propone: buona proposta di gioco, tanto possesso palla, un’infinita rete di passaggi che, purtroppo, producono poco o nulla. Qualche conclusione verso la porta di Lezzerini che non deve affannarsi più di tanto per disinnescare, e poco altro a denotare quanto il Napoli vada in difficoltà quando c’è da fare la voce grossa e sfondare contro squadre, come il Venezia, predisposte alla difesa ad oltranza.
Poi arriva la scintilla di Osimhen e gli azzurri si accontentano della gestione della palla piuttosto che della ricerca del raddoppio, che consentirebbe un finale ancora più tranquillo.

Fatica a trovare la giusta posizione in mezzo al campo, oscillando sull’intero fronte d’attacco, risultando più un trequartista che un attaccante esterno. Il problema di Insigne, giocando in questo modo, è l’offuscamento di Zielinski, a cui calpesta i piedi venendo a giocare in mezzo al campo. Infatti, nessuno dei due è stato particolarmente brillante al Penzo. Per entrambi un paio di tiracci a testa senza grosse pretese ed un impatto minimo nella partita. Spalletti dovrà forse correggere qualcosa sotto quest’aspetto per evitare che due fattori come Insigne e Zielinski non si annullino più di quanto non facciano le difese avversarie.

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