Focus Napoli – Perugia. Gli azzurri salutano Dimaro con un poker ai grifoni. Kvaratshkelia ancora a bersaglio

Focus Napoli – Perugia. Gli azzurri salutano Dimaro con un poker ai grifoni. Kvaratshkelia ancora a bersaglio

Seconda uscita stagionale, ultima a Dimaro e gli azzurri si congedano dal Trentino con una buona prestazione contro il Perugia, regolato con un rotondo 4-1. Kvaratshkelia ancora a bersaglio, seguito dalle marcature di Zambo Anguissa, Politano e Petagna su rigore. Di Malchiorri il gol degli umbri.


DIMARO – Seconda, ed ultima, amichevole a Dimaro per i ragazzi di Spalletti che, dopo la sgambata contro il Basso Anaunia, si confrontano contro il Perugia di Fabrizio Castori, formazione di medio-alta classifica di Serie B ed avversario molto più probante rispetto alla modesta rappresentativa trentina. Finisce 4-1 per il Napoli, al termine di una contesa che fornisce qualche indicazione in più, in vista dell’inizio del campionato, ormai alle porte. A bersaglio, nuovamente, Kvaratshkelia, che sblocca il risultato, finalizzando un perfetto uno-due con Osimhen e insaccando alla sinistra di Gori con un preciso diagonale (5′). Ci pensa Anguissa a raddoppiare, su azione insistita da calcio d’angolo (36′) ed a fissare il 2-0 con il quale si chiude la prima frazione di gioco. Nella ripresa, la miriade di sostituzione cambia totalmente faccia alle due squadre, ma Melchiorri (47′) fa in tempo ad accorciare le distanze, approfittando di un errore difensivo di Zanoli. Poco più tardi è Politano a portare a tre le marcature azzurre, dopo un altro, interessante, scambio stretto con Petagna (53′). Proprio il centravanti sigla su calcio di rigore, da lui stesso procurato, il quarto gol che fissa il risultato finale.

Per quanto possa essere sembrata un’amichevole, la partita è stata anche spigolosa, soprattutto nelle prime fasi di gioco. Gli interventi decisi non sono mancati così come i cartellini gialli. Giusto così, a patto di non farsi male. Ma ci sono sprazzi di buon Napoli, che Spalletti schiera nella sua veste-tipo, il 4-3-3 con Lobotka fulcro del gioco e Kvaratshkelia e Lozano ad accompagnare l’azione di Osimhen.

Proprio dallo slovacco viene la prima nota positiva. Lobotka sembra già in condizione-campionato per come si propone fisicamente in mezzo al campo e per come, mentalmente, interpreta la partita. Pronto a farsi dare il pallone, a sgusciare in dribbling tra le maglie perugine, a recuperare palloni, sradicandoli dai piedi degli avversari e far ripartire la squadra secondo i suoi ritmi. Dovesse, questa stagione, trovare quella costanza fisica che non ha mai avuto, condizionata da molteplici infortuni, Spalletti potrebbe lavorare per costruire una squadra attorno a lui, in una sorta di emulazione di quello che fu il Napoli di Sarri con Jorginho.

Altra nota positiva è Kvaratshkelia, autore anche oggi di un bellissimo gol, il culmine di un bellissimo duetto con Osimhen. Un gol di forza e tecnica e chissà se questo possa essere un nuovo leit-motiv per l’attacco del Napoli che, quest’anno, dovrà fare a meno degli assist di Insigne e delle invenzioni di Mertens. Kvara si è presentato molto bene, con la doppietta all’Anaunia e la rete al Perugia, ma attenzione ai facili entusiasmi di inizio stagione. Il georgiano è un bel talento, tutto da scoprire ed anche da sgrezzare: se c’è un difetto apparso abbastanza evidente oggi è un amore troppo morboso con il pallone tra i piedi e l’inistenza nel dribbling. Niente di grave, naturalmente, anzi, la ricerca continua della giocata è un sintomo palese di grande personalità. che al ragazzo non manco e, comunque, siamo solo agli albori dell’avventura di Kvara in maglia azzurra e quanto ha fatto già vedere è un ottimo biglietto da visita per quella che potrebbe essere una vera sorpresa per il Napoli e per la Serie A.

Bene anche Mario Rui sul lato sinistro, ormai padrone del ruolo, uno degli ultimi veterani rimasti all’ombra del Vesuvio, dopo il grande esodo di quest’estate. In attesa di scoprire Olivera, il portoghese fa capire che, al momento, il padrone della fascia sinistra è ancora lui, sfoderando una prestazione di gran livello, restando in campo per quasi tutta la partita, restando sempre lucido in ogni giocata e lasciandosi andare anche a qualche giocata di grande tecnica, che gli è sempre stata riconosciuta. Checchè se ne dica, Rui è stato uno dei migliori della scorsa stagione e per il momento è uno dei punti fermi di questo Napoli, a meno che Olivera sia tanto forte da stravolgere repentinamente le gerarchie.

C’è anche qualche calciatore ancora indietro come condizione ed è più che normale dopo soli dieci giorni di ritiro, dunque il non aver giocato una grande partita non rappresenta, ovviamente, una bocciatura. Tra questi Lozano è apparso uno dei meno brillanti, non tanto sull’aspetto fisico, dove la corsa e l’impegno non mancano mai, ma sull’aspetto tattico che lo rende ancora un giocatore “da definire” nello scacchiere tattico di Spalletti: troppo lontano dalla porta, sembra essere diventato quello che negli anni ’80-’90 era chiamato “tornante”, ma con il piede poco calibrato per i cross. Infatti anche Osimhen se ne rende conto e per qualche minuto, durante il match, si chiariscono dopo qualche parolina di troppo. In questo senso Spalletti deve lavorare sul messicano per farlo diventare un asset importante o il rischio di perderlo nell’anonimato diventa sempre più reale.

Qualche piccolo problema si è avvertito anche in difesa, in particolar modo quando si è cercato di costruire dal basso. Più volte Juan Jesus e Rrahmani hanno dato l’impressione di avere la tremarella con il pallone tra i piedi. Tutto normalissimo, soprattutto quando il peso della responsabilità di sostituire un totem come Koulibaly e non avere più tra i pali uno come Ospina, diventa enorme. Qualche imprecisione di troppo che ha permesso al Perugia di rendersi pericoloso nel primo tempo in un paio di occasioni e di trovare il gol del momentaneo 2-1 ad inizio ripresa, ma l’errore è stato di Zanoli in disimpegno. A lungo  andare sarà importante rendere sostenibile questa pressione, di giocare palla con tranquillità ed a saper uscire dal pressing con poche sbavature come Spalletti gradisce. A sostegno della causa, a breve ci saranno forze nuove a cementare un reparto attualmente alla ricerca di un centrale ed un portiere: Oestigard è ormai ufficiale e sarà il quarto difensore, in attesa di trovare un sostituto degno di Koulibaly (o almeno ci si proverà) per il quale la società si sta già muovendo così come per un altro numero uno che affiancherà Meret tra i pali della porta partenopea.

RESTA AGGIORNATO, TORNA ALLA HOME PAGE E CLICCA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK