L’Ucraina vuole l’estradizione ma lui rischia la vita per le bombe russe: “Voglio restare a Giugliano”

L’Ucraina vuole l’estradizione ma lui rischia la vita per le bombe russe: “Voglio restare a Giugliano”

E’ arrivata la condanna per un crimine commesso 10 anni fa


GIUGLIANO – Se verrà concessa l’estradizione finirà in un carcere ucraino che si trova a poca distanza da Leopoli, bersaglio dei missili e delle bombe russe: potrebbe essere questo il destino di Oleskiy Borysyuk, 31 anni compiuti lo scorso 16 dicembre, imprenditore edile con partita IVA domiciliato a Giuliano in Campania, popoloso comune dell’hinterland a Nord di Napoli.

Il suo Paese, l’Ucraina, ha inoltrato una domanda di arresto e di estradizione all’Italia sulla base di un provvedimento cautelare in carcere emesso il 7 agosto 2017 dal Tribunale distrettuale di Manevychi, per avere investito e ferito, il 25 agosto 2012, cioè oltre dieci anni fa, alcuni pedoni mentre guidava in stato di ebbrezza.

Borysiuk da diversi anni vive e lavora in Campania e si è ben inserito nel tessuto sociale locale. Difeso dall’avvocato Fabrizio De Maio, sarà ascoltato dal sostituto procuratore generale di Napoli Luigi Musto il prossimo 23 dicembre, ma già da ora fa sapere, attraverso il suo legale, che non presterà il suo consenso ad alcuna procedura che lo possa condurre in Ucraina. Inoltre è determinato a presentare un ricorso, qualora venisse disposta l’estradizione.

“Mi ha detto che si opporrà con tutte le sue forze”, fa sapere all’ANSA De Maio, “per evitare di sottoporsi a una misura risalente a diversi anni fa ormai priva di qualsivoglia finalità rieducativa e anche per evitare la situazione drammatica e disumana in cui i cittadini ucraini sono costretti a vivere a causa della guerra in corso”.