Focus Napoli – Cremonese. Testa-coda senza brividi. La cura-Ballardini non fa miracoli: capolista in scioltezza con il 3-0 ai grigiorossi

Focus Napoli – Cremonese. Testa-coda senza brividi. La cura-Ballardini non fa miracoli: capolista in scioltezza con il 3-0 ai grigiorossi

La capolista non fa sconti a nessuno, a maggior ragione alla Cremonese, capace di eliminare gli azzurri dalla coppa Italia. In campionato la storia è diversa e gli azzurri passano senza grossi problemi per 3-0 sul fanalino di coda, guidato da Ballardini. Al solito gol di Kvaratshkelia, nel primo tempo, seguono, nel secondo tempo, quelli del solito Osimhen e di Elmas. Grande prestazioni anche per Kim e Lozano. Si rivede in campo anche Demme.


NAPOLI – Napoli – Cremonese è il testa-coda che, alla vigilia, di scontato aveva poco. La storia di questa stagione ci ha insegnato come la squadra delle “tre T” sia stata un’avversaria tignosa e capace di rendere la vita poco facile anche a squadre di carature nettamente superiori: lo stesso Napoli, a Cremona, a dispetto del 4-1 finale, dilagò solo negli ultimi minuti e nel secondo round, in coppa Italia, la squadra di Ballardini seppe mettere in difficoltà gli azzurri, seppur tra tante attenuanti, fino alla cocente eliminazione ai rigori, finora la delusione più grande di questa stagione.

Una lezione, quella impartita dai grigiorossi, della quale Spalletti e i suoi hanno saputo farne tesoro e trarre importanti lezioni: mai abbassare la guardia, che l’avversario si chiami Cremonese o Juventus. Ed ecco che i partenopei mettono subito in chiaro le cose, facendo capire che la capolista non guarda in faccia nessuno, nemmeno una squadra come quella lombarda, bisognosa di punti per alimentare una classifica altamente deficitaria, a dispetto di prestazioni comunque generose e forse meritevoli di qualche punticino in più.

Ma il Maradona non era il territorio ideale per ottenere un tornaconto di punti e le speranze di Ballardini e i suoi s’infrangono dopo una ventina di minuti, nella quale il Napoli non appare brillantissimo, forse un po’ nervoso nel confermare le alte aspettative di uno stadio al solito sold-out. Una partita nella quale gli azzurri giocano bene quando il pallone riesce ad oltrepassare il centrocampo, missione talvolta complicata dalle numerose ed insolite palle perse banalmente in uscita.

Appare chiaro che, dopo alcuni (e pericolosi) tentativi da parte dei due laterali, Mario Rui e Di Lorenzo, la partita possa e debba sbloccarsi attraverso una giocata individuale, il piano B solitamente affidato ai sapienti piedi di Kvara che, dopo un avvio in sordina, ricorda di ringraziare squadra e tifosi per gli auguri del suo ventiduesimo compleanno, controregalando la platea il gran gol con il quale gli azzurri abbattono il muro grigiorosso, a dire il vero, non eccessivamente ermetico: Kvicha raccoglie il pallone dalla linea di fondo, preferendo giocarlo piuttosto che lasciarlo sfilare a fondo campo per l’ennesimo corner, entra in area e colloca il pallone sul secondo palo coperto da Carnesecchi dopo un dribbling a rientrare su Ferrari.

Ennesima grande giocata del giorgiano, ancora una volta decisivo, come a La Spezia, nello sbloccare il risultato di na partita altrimenti rognosa, considerata l’acclarata attitudine della Cremonese al gioco fisico e al vigore atletico, d’altra parte le uniche armi con le quali controbattere allo strapotere tecnico dei palleggiatori azzurri. Kvicha si conferma dentro la partita anche dopo il gol, sfiorando il raddoppio con un colpo di testa fuori di nulla e producendo un (quasi) rigore sulla quale Massimi e il VAR preferiscono passare oltre.

E’ la sintesi di un primo tempo nel quale il Napoli gioca bene ma non benissimo ma che rivede tra i suoi protagonisti il buon Chucky Lozano, autore di una prova complessiva tra le migliori di questa stagione. Al messicano è mancato solo il gol, ma il recupero, in avvio di partita, su Vasquez pronto a battere a rete, varrebbe come tale, ma il gesto rispecchia fedelmente la volontà, l’abnegazione al sacrificio del messicano, sempre meno attaccante ma forse più efficace nello svolgimento dei suoi compiti, così come piace a Spalletti, che si esalta vedendo le due catene che funzionano (quasi) a meraviglia.

Il messicano,in coppia con uno straripante Di Lorenzo arano il versante destro dell’attacco azzurro, contro il quale Vasquez, occasione iniziale a parte, sbatte il muso contro, costringendo Ballardini al cambio nell’intervallo, proponendo il più dinamico Valeri, nel tentativo di bloccare Di Lorenzo sulla linea a quattro. La missione di Ballardini fallisce miseramente perchè il capitano, dopo un ottimo primo tempo, nel quale sfiora la marcatura ben due volte, si rende altrettanto protagonista nella ripresa entrando nelle azioni del secondo e del terzo gol, a fissare il 3-0 con il quale gli azzurri sbrigano la pratica cremonese. Di Dall’altro lato, Kvicha e Mario Rui producono qualcosa in meno, poichè il portoghese non appare in gran giornata, soffrendo in particolare modo l’intraprendenza di Sernicola, uno dei migliori nella squadra ospite. Per fortuna, Kvara non soffre delle stesse amnesie.

E poi c’è il solito Osimhen, che non gioca la sua migliore partita, perchè Chiriches è un vecchio marpione che riesce a sopperire all’evidente gap fisico con l’esperienza, ed il nigeriano riesce ad essere molto più presente come uomo-sponda che come finalizzatore, ma al momento giusto la zampata, il numero nove, ce la mette sempre. Sull’ennesimo calcio d’angolo, si fa trovare al momento giusto, per spingere in porta la torre aerea fornita da uno strepitoso Kim. Il gol è facilissimo, il numero diciassette, segnato nella sesta gara di fila, certificazione di un’escalation folle del probabile capocannoniere del campionato.

Tanta roba questo Napoli, che ha nella sua principale peculiarità quella di non dipendere da nessuno, neppure da uno spaventoso Osimhen o dalle invenzioni di Kvara. La storia di questa stagione narra anche di una squadra che ha saputo fare a meno del nigeriano prima e del giorgiano poi, ma ha sempre trovato nella forza del collettivo le soluzioni per sopperire alle qualità del singolo. Perchè questo è il Napoli anche di calciatori come Elmas, anche lui come Osimhen, protagonista di una crescita tecnico-tattica, difficilmente prevedibile ad inizio stagione, che lo rende una della variabili impazzite di questa grande squadra. Anche stasera grande incisività al suo ingresso in campo, accompagnata dalla voglia di crearsi uno spazio tutto suo che non sia quello destinato al cosiddetto “tredicesimo uomo”. E così il macedone multiuso si regala un gol bellissimo e non banale, bucando Carnesecchi per la terza volta con diagonale secco, potente e preciso, illuminato da un Di Lorenzo in veste di fine rifinitore.

E poi c’è da segnalare la solida (e solita) prova della retroguardia, guidata da un Kim salito ad altissimi livelli, che dopo un inizio perfettibile, si trasforma nella nemesi dei poveri Afena Gyan e Tsadjout, che sotto la sua supervisione non vedono mai lo specchio della porta del quasi inoperoso Meret. Stessa sorte tocca al più fisicato Ciofani, a cui tocca l’amara medicina prescritta dalla muraglia sudcoreana, oltre la quale non si passa. Per meriti suoi e per quelli di Rrahmani, anche lui ordinato e pulito come ad inizio stagione. Non è un caso il decimo clean-sheet di Meret, il quarto del 2023, che oltre alla protezione di una difesa di ferro e di un centrocampo in palla, ci mette la sua compartecipazione, fatta di sicurezza nelle uscite e nelle giocate con i piedi, con i quali sbaglia sempre meno.

Tirando le somme, questo Napoli – Cremonese va archiviata nella sezione “partite del solito Napoli”, quelle vinte con carattere e mentalità vincente ed approccio da grande squadra, brava a interpretare la partita contro l’ultima in classifica come se fosse la finale di Champions. Va dato atto che Spalletti sta svolgendo un lavoro fantastico non solo sul piano tecnico-tattico ma soprattutto su quello caratteriale, laddove questa squadra, storicamente, ha sempre palesato lacune più o meno vistoso. Quest’anno la piega sembra essere diversa, ma prima di cantare vittoria c’è ancora da battagliare e vincere, soprattutto adesso che con l’incombente Champions League alle porte, ritorna lo spettro di un calendario fitto e difficile da gestire. Ma un’altra delle qualità di questa squadra è di poter contare su tutta la rosa; anche su chi, come Simeone, Raspadori o il redivivo Demme, rivisto stasera, ha un minutaggio minore, poichè oscurato dall’aura degli intoccabili. Ma il loro momento verrà (anzi ritornerà) perchè se il Napoli si trova lassù, a dominare il campionato, è anche merito degli altri, di coloro che sono bravi a farsi trovare pronti nel momento del bisogno. Per questo, aspettiamo conferme già il prossimo Venerdì, quando, in vista dell’impegno di coppa, indubbiamente il mister attingerà dalla ricca panchina che ha la fortuna di gestire. Poi, si vedrà.

I voti: Meret (6); Di Lorenzo (7,5); Rrahmani (6,5); Kim (7); Mario Rui (5,5); Zambo Anguissa (6,5); Lobotka (6,5); Zielinski (5,5); Lozano (7); Kvaratshkelia (7); Osimhen (6,5)

La panchina: Elmas (6,5); Olivera (6); Ndombele (sv); Demme (sv); Raspadori (sv)
Il mister: Spalletti (7)

 

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