Focus Napoli – Spezia. Gotti cola al Picco sotto i colpi della premiata ditta OsiKvar. 3-0 senza grossi patemi!

Focus Napoli – Spezia. Gotti cola al Picco sotto i colpi della premiata ditta OsiKvar. 3-0 senza grossi patemi!

Ennesima vittoria della capolista, vittoriosa anche al Picco di La Spezia, demolendo la squadra di Gotti per 3-0. I liguri reggono un tempo ma si arrendono, nella ripresa, sotto i colpi letali di Kvaratshkelia, che la sblocca dagli undici metri e del solito Osimhen, autore di una doppietta. In attesa del derby, gli azzurri sono a +16 dalla coppia Inter-Roma.


LA SPEZIA – Chissà se gli esponenti del partito “A Gennaio il Napoli sicuramente crolla” avranno desistito con il loro slogan: il primo mese dell’anno è passato e gli azzurri, dopo il primo stop a Milan hanno ripreso la loro marcia verso lo Scudetto raccogliendo tutti punti disponibili nelle successive quattro partite. A Febbraio l’andazzo sembra essere lo stesso, perché la squadra di Spalletti non fa differenze per squadre o periodo dell’anno: l’imperativo categorico è vincere, nonostante l’enorme distacco fin qui accumulato, perché un passo falso, una partita nata male e finita peggio potrebbe rimettere in gioco le avversarie e riaprire un campionato che, finora, parla di un’unica e sola dominatrice incontrastata.

Contro lo Spezia, il concomitante derby di Milano avrebbe potuto segnare un potenziale allungo su una, sull’altra, se non addirittura su entrambe le compagini della “Madunin”, a patto che gli azzurri fossero usciti vincitori anche dalla trasferta del Picco. Quale buona occasione, dunque, per piazzare un altro tassello nella composizione del mosaico tricolore? I partenopei non si sono fatti pregare, sistemando la pratica ligure nel secondo tempo, dopo un primo tempo di netto ed indiscutibile dominio nella quale è mancata quella scintilla cha avrebbe permesso di scardinare l’arrocco difensivo di Gotti già nella prima frazione. Quella scintilla arriva, invece, in avvio di ripresa con il fallo di mano di Reca, che produce il penalty che Kvicha trasforma, portando il Napoli in vantaggio e trasformando, la partita, portando gli ospiti nella loro posizione congeniale, quella di gestione del punteggio attraverso il palleggio, molto più facilitato dal vantaggio e dallo Spezia meno rinunciatario. E poi c’è Osimhen, sempre più devastante, sempre più determinante, sempre più decisivo, con la sua presenza, con la sua leadership, con i suoi gol.

Anche oggi, il nigeriano presenta il suo nome sul tabellino dei marcatori, con la doppietta che chiude la contesa, mandando il Napoli sul 3-0, un risultato finale che rende perfettamente giustizia a quanto visto in campo. Troppo Napoli per lo Spezia, troppo Osimhen per le difese avversarie, che non trovano soluzioni e contromisure per contrapporsi allo strapotere fisico e atletico del numero nove partenopeo, centravanti in stato di grazia, a cui riesce tutto, anche grazie al prezioso apporto dell’altro fenomeno che sta facendo le fortune di Spalletti. Oggi, un gol di rapina, con uno stacco imperioso ad oscurare l’uscita di un disattento Dragowski; l’altro, facile, un invito a nozze del suo collega di reparto, con il quale è nata una sorta di empatia tecnico-tattica straordinaria. Kvicha e Osi si cercano e si trovano a meraviglia, a occhi chiusi ed anche oggi hanno dato saggio di quanto letali sappiano essere in qualsiasi momento della partita. Ne ha avuto prova anche lo Spezia.

Kvicha, l’altro fenomeno, (chi altri?) sta (ri)tornando in condizioni ottimali, nonostante nelle ultime partite non sia apparso fisicamente al massimo, pur comunque tremendamente decisivo con il suo apporto di gol e assist. La partita di oggi è stata straordinariamente ricca di contenuti: giocate da circo, intuizioni geniali e il marchio impresso a fuoco su tutti i gol azzurri: s’incarica di trasformare il penalty, entra nella costruzione del secondo gol e invita Osimhen alla doppietta. Basta e avanza per confermare la bontà dell’operato del georgiano e certificarne la sua crescita esponenziale, così come lo abbiamo apprezzato nei primi mesi della stagione.

Restringere, però, la vittoria del Napoli a La Spezia ai soli meriti di Osimhen e Kvara sarebbe ingenerosa verso gli altri componenti della squadra, autori, anche loro, di una prova solida e gagliarda, necessaria per ammorbidire uno Spezia che, come detto, ha disputato un buon primo tempo prima di cadere sotto i colpi degli uomini di Spalletti. Tanto pressing per la squadra di Gotti, che ha visto difensori e centrocampisti correre come forsennati dietro i portatori di palla azzurri, lasciando pochi spiragli per una manovra agevole. Ma sotto la guida del solito faro Lobotka, il Napoli non ha mai porto l’altra guancia e grazie all’operato del play slovacco, la squadra ha avuto il merito di tenere alto in baricentro di gioco, giostrando palloni a piacimento, talvolta fungendo da ultimo uomo, con la squadra altissima, mostrando sangue freddo e lucidità estrema nella testa prima che nei piedi.

Grande merito di questa vittoria va all’impianto difensivo, che nella coppia Kim-Rrahmani sta ritrovando le sicurezze della prima parte della stagione: Amir sta ritrovando ritmo e condizione, sbaglia molto meno rispetto a qualche settimana fa, coadiuvato dal solito Kim ed in generale da un reparto ormai in piena sintonia uno con l’altro.

Qualche nota stonata non manca, segno che questa squadra è ancora perfettibile e migliorabile sotto alcuni aspetti. Zielinski gioca ancora da pesce fuori dall’acqua e non riesce ad andare oltre qualche giocata scolastica sparsa qua e la per la partita, onestamente il minimo sindacale (forse neppure quello) per un calciatore a cui si chiede molto di più. Della sua partita va comunque segnalato il continuo movimento d’interscambio con Zambo Anguissa a giocare davanti Lobotka, con il camerunense molto più presente dalle parti dell’area di rigore rispetto a Piotr che, al contrario, si vede girovagare per il centrocampo.
Zambo, comunque, non va oltre una partita di onesta sufficienza: il camerunense sembra essere in debito di fiato e, forse, andrebbe preservato dandogli un turno di stop, tenendo in considerazione i prossimi impegni di Champions che dovranno vedere, giocoforza, Zambo tra i protagonisti. Non una partita bruttissima, ma neppure da strapparsi i capelli. Forse ci ha abituati fin troppo bene.

Non brilla neppure Lozano, sostituito dopo un primo tempo anonimo, dal più pimpante Politano, che giustifica il suo ingresso in campo procurandosi il penalty del vantaggio. Il tornante romano è più reattivo, più “dentro” la manovra, cercando spesso il dialogo con i compagni, cosa che al messicano riesce meno, poiché relegato quasi sulla linea laterale e, il più delle volte, costretto a lunghi ripiegamenti difensivi. Partita di generosità quella del Chucky, ma i numeri in attacco non sono all’altezza, specie se messi a paragone con Kvaratshkelia, dall’altro lato. E’ evidente che Il Napoli abbia bisogno anche dei suoi gol per portare a buon fine il rush finale e sarebbe ora che Lozano cambi marcia, se non vuole essere ricordato come “uno dei tanti” qui a Napoli.

E poi, la lode va a Spalletti, che ancora una volta presenta in campo un Napoli “cattivo”, che ha imparato a lavorare ai fianchi l’avversario, trovarne il punto debole e andare a colpire laddove si è aperta una falla. Con pazienza e diligenza, virtù dei forti, Lucianone sta inculcando nella testa dei ragazzi una mentalità che da queste parti non si era quasi mai vista, mettendo a fuoco il target della squadra, lo Scudetto, di cui non si deve aver paura a pronunciarne il nome. La squadra lo sta meritando, i ragazzi, il mister, la società, i tifosi, tutti. E adesso la Cremonese, altra tagliola disseminata sulla strada del Tricolore, avversario infido, capace di eliminare in coppa Italia lo stesso Napoli e la Roma. La squadra di Ballardini cercherà il terzo colpaccio di fila, ma il Napoli non starà al gioco, che adesso entra nel più bello.

 

I voti: Meret (6); Di Lorenzo (6); Rrahmani (6,5); Kim (6,5); Mario Rui (6,5); Zambo Anguissa (6); Lobotka (7,5); Zielinski (5,5); Lozano (5); Kvaratshkelia (8); Osimhen (8)
Dalla panchina: Politano (6,5); Elmas (6); Olivera (sv); Simeone (sv); Ndombele (sv)
Il mister: Spalletti (7)

 

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