L’addio a Maurizio Costanzo: folla di vip e gente comune ai funerali del giornalista

L’addio a Maurizio Costanzo: folla di vip e gente comune ai funerali del giornalista

“Non hai avuto tre figli ma molti di più. In molti ti hanno considerato un padre”, ha detto la figlia Camilla


ROMA – Nel giorno del funerale di Maurizio Costanzo, scomparso venerdì scorso a 84 anni, la Chiesa degli Artisti e l’intera piazza del Popolo è affollata. A Roma, per l’ultimo saluto, ci sono migliaia di persone.

Il discorso commosso della figlia

Commossa la figlia di Maurizio Costanzo, Camilla. «Papino, l’ondata d’amore che ci ha sommersi è merito del bene che hai dato a tantissime persone. Non hai avuto tre figli ma molti di più. In molti ti hanno considerato un padre. Ci lasci un’eredità importante, il tuo più grande insegnamento, l’umiltà. Non ti saresti mai aspettato una così grande dimostrazione d’affetto. Ci avresti detto come sempre: “Ma vi rendete conto? Tutto questo per me”. Ora sei per mano a Sordi e Gassmann, ti immaginiamo mentre in Paradiso organizzi un altro dei tuoi talk show». Poi Gerry Scotti, altrettanto commosso, legge la Preghiera degli artisti.

C’è anche l’immagine dell’amato gatto nero Filippo sulla bara. All’uscita del feretro, a messa finita, risuona la musica del Maurizio Costanzo Show, uno dei programmi più celebri della tv italiana. Maria De Filippi è visibilmente commossa.

«È stato un grande del giornalismo, non solo della tv: ricordo il suo grande amore per la carta stampata. Lo sentivo spesso ultimamente, avevamo in mente di fare qualcosa insieme», è il commento di Urbano Cairo, presidente di Rcs.

L’ultimo saluto al teatro Parioli

Un ultimo saluto anche al teatro Parioli: il corteo funebre ha fatto una sosta davanti al teatro che è stato a lungo il palco del suo spettacolo. Il carro funebre si è fermato nel piazzale di fronte al teatro per un minuto di silenzio, poi rotto dagli applausi della gente. A due passi, in via Ruggero Fauro, Costanzo subì un attentato mafioso nel 1993.

Funerali di Maurizio Costanzo, in centinaia in fila nonostante la pioggia. Servizio d’ordine all’ingresso

Filtro del servizio d’ordine per entrare in Chiesa, dove si riconoscono i tanti volti noti, amici e colleghi del conduttore tv. In piedi, dopo le ultime file, il premio Oscar Paolo Sorrentino. Ci sono Alex Britti, Eleonora Giorgi, Amadeus, Christian De Sica.

Totti assente 

Non partecipa Francesco Totti ai funerali, un’assenza che pesa e sono in molti a notare, ma motivi di ordine pubblico avrebbero sconsigliato la presenza dell’ex calciatore, amico di Maurizio Costanzo.

Funerali di Maurizio Costanzo, la bara arriva nella chiesa degli Artisti: piazza del Popolo gremita
Applauso di 4 minuti alla bara

Alle 14.20 la bara è stata portata in chiesa, accolta da un grande applauso, durato quattro minuti, e preceduto da quello della piazza. La Santa Messa inizia con un quarto d’ora di anticipo: sono le 14.45 quando comincia l’omelia. Arriva invece in ritardo il sindaco Gualtieri, cinto dalla fascia tricolore. Tra le corone di fiori, sparse in tutta la Chiesa e poggiate anche sui pilastri laterali, spicca quella di rose bianche con la scritta «geniaccio infinito» firmata Pier Silvio (Berlusconi, ndr).

In prima fila davanti al feretro ci sono Maria De Filippi con il figlio Gabriele e gli altri due figli di Costanzo, Saverio e la stessa Camilla, con i quattro nipoti del giornalista. Presenti i vertici di Mediaset, tra cui il presidente Fedele Confalonieri, l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi e Alessandro Salem. Tra le decine di volti noti Mediaset e Rai, oltre a Gerry Scotti, Mara Venier, Paolo Bonolis, Luciana Littizzetto, Giorgio Panariello, Salvo Sottile, Christian De Sica, Carlo Conti, Lorella Cuccarini con il marito Silvio Testi, Sabrina Ferilli con il marito Flavio Cattaneo, Roberto Giacobbo. E ancora: Vittorio Sgarbi, Fiorella Mannoia, Valerio Scanu, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Emanuele Filiberto di Savoia, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis, il direttore de La7 Andrea Salerno, Giancarlo Giannini, Ricky Tognazzi, Fabrizio Corona.

L’omelia e il ricordo del sacerdote: «Ma tu sei un vero prete?»

Il rettore della basilica, don Walter Insero, ricorda l’incontro con Maurizio, due anni fa: «Ma lei è un prete vero?» fu la prima cosa che mi chiese.  Poi ha proseguito: «Ho incontrato Maurizio circa due anni fa, pensavo di trovarmi davanti un giornalista con un approccio magari un po’ “mangia-preti”, ma ho trovato invece una persona accogliente e amorevole. Maurizio fin da bambino voleva fare il giornalista, giocava con la saponetta e con quella faceva finta che fosse un microfono, perché aveva una grande voglia di comunicare. A 17 anni si propose a Paese Sera. È stato un uomo molto intelligente, estremamente curioso, sempre pronto a cercare la novità e alla scoperta. Era molto attivo, non riusciva mai a stare fermo. È stato un uomo umile, conduceva una vita molto semplice. Un personaggio leale, manteneva la parola data ed evitava di giudicare gli altri. Sempre propenso a capire le ragioni di tutti. Molto abitudinario, amava lo sport e la Roma ma era un pigro e non era certo uno sportivo praticante. Era una persona sincera, non aveva secondi fini».

Ancora:  «Il suo rapporto con Maria (De Filippi, ndr) era di tenerezza, stima, amore, complicità. Provava un forte senso di protezione verso le persone della sua famiglia e quelle che lavoravano con lui, ha aiutato tanti artisti che avevano bisogno di tornare a lavorare. Non dava importanza al denaro, non era avido, riusciva anche a condividere. Il teatro è stata la sua grande passione. L’amicizia, poi, un suo valore portante: con Vittorio Gassmann, Giorgio Assumma, Alberto Sordi, Enrico Vaime… Aveva un grande amore per gli animali, i cani ma anche gli uccellini ai quali faceva avere del cibo», ha aggiunto don Insero, ricordano la stima che Costanzo provava per papa Giovanni Paolo II e per papa Francesco. «Lo commuoveva la povertà delle persone – ha quindi concluso il parroco – e ha aiutato per tanto tempo chi era in difficoltà. Incontrò una volta una poetessa che era in miseria, la aiutò mensilmente».

Sgarbi: «L’erede è Maria»

«Gli ascolti li fa lui, è carne viva. L’erede? La moglie, non in senso materiale ma di fare la stessa televisione in modo ancora più potente, perché lo fa con nulla. Noi eravamo qualcosa». Così Vittorio Sgarbi ai giornalisti, all’ingresso della chiesa degli Artisti.

«È stato come un padre per me», dice Fabrizio Corona all’uscita dalla chiesa.

FONTE: CORRIERE.IT