Turchia e Siria, un paesaggio spettrale tra la morte e la speranza di trovare altri superstiti

Turchia e Siria, un paesaggio spettrale tra la morte e la speranza di trovare altri superstiti

E intanto il numero delle vittime continua a salire: sono oltre 5mila


TURCHIA/SIRIA – Decine di edifici crollati, città intere rase al suolo. Fiamme che continuano a dominare paesaggi ormai spettrali. Una linea sottile, sempre più sottile, tra la morte e la speranza di vita, tra il dolore per la perdita di vite umane e la gioia impossibile da nascondere per il recupero di donne, uomini e bambini sopravvissuti ad un inferno.

Quello stesso inferno che tutti continuano a vivere, senza se e senza ma, all’indomani di un terremoto che resterà nella storia di quel tempo impossibile da dimenticare. Si scava tra le macerie dopo il tremendo sisma che ha colpito ieri i territori di Turchia e Siria. Volontari, vigili del fuoco e forze dell’ordine, tutti impegnati giorno e notte nella speranza di trovare altri superstiti sotto quel che resta di case e palazzi crollati.

Il bilancio, però, continua ad aggravarsi ora dopo ora e le speranze di trovare nuovi superstiti si assottigliano man mano che passa il tempo. Adesso le vittime, secondo fonti ufficiali, hanno superato, tra i due Paesi, le 5mila e 200 unità.

Il Presidente turco Erdogan si è espresso così: “Il sisma che ha colpito Turchia e Siria non è solo uno dei peggiori disastri del Paese ma uno dei peggiori disastri della storia del mondo”.