Finisce di lavorare, poi si spara: suicida agente penitenziario del carcere di Secondigliano

Finisce di lavorare, poi si spara: suicida agente penitenziario del carcere di Secondigliano

L’uomo lascia la moglie e due figli piccoli


NAPOLI – Aveva appena finito il turno di lavoro di notte quando ha impugnato la sua pistola d’ordinanza ed ha deciso di farla finita. È morto così un agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Secondigliano. Felice Scuotto, originario di Aversa, aveva 43 anni, era sposato e aveva due bambini.

La notizia della tragedia è stata stata diffusa da Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che ha ricordato numeri davvero da brividi: lo scorso anno, infatti, sono stati registrati 89 suicidi nei penitenziari di cui 84 detenuti e 5 agenti.

“Quello dei suicidi nelle forze dell’ordine e, particolarmente, nel Corpo di polizia penitenziaria, la cui incidenza è notevolmente superiore che nella restante popolazione, è un fenomeno che necessita di essere investigato compiutamente e affrontato concretamente: servono interventi mirati anche psicologici” ha detto De Fazio.