Sant’antimo, Bortone ucciso nella zona delle palazzine: era il fratello del boss del clan Verde

Sant’antimo, Bortone ucciso nella zona delle palazzine: era il fratello del boss del clan Verde

Si indaga per ricostruire la dinamica dell’agguato in cui è rimasto ferito anche un 29enne


SANT’ANTIMO – Freddato nella zona delle palazzine, precisamente in via Solimene. Una vittima, Antonio Bortone, 26 anni. Un ferito, un 29enne di Sant’Antimo già noto alle forze dell’ordine, giunto non molto dopo i fatti all’ospedale di Aversa.

Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Giugliano che ieri, arrivati sul luogo del delitto, hanno iniziato le indagini. Non è chiara ancora la dinamica dell’omicidio.

Due le ipotesi. La più accreditata è che a sparare all’indirizzo di Bortone, freddato mentre era in sella al suo scooter, e del 29enne che era vicino a lui sia stato un killer “esterno” intenzionato ad uccidere entrambi. Non può tuttavia essere esclusa la pista che porta ad un conflitto a fuoco avvenuto proprio tra i due nel quale, ad avere la peggio, sia stato Bortone.

Quel che è certo è che quest’ultimo è il fratello di Cesario, da tempo detenuto, arrestato in seguito al blitz che coinvolse oltre 50 persone e che svelò l’intreccio tra criminalità e politica nel comune napoletano. Già sfuggito ad un agguato nel 2016, Cesario è ritenuto dagli inquirenti il reggente del clan Verde, uno dei gruppi criminali secondo la Dia più influenti nella zona.

Un omicidio, dunque, che riaccende le luci su una guerra tra clan per il controllo del territorio, dallo spaccio di droga alle estorsioni. I militari dell’Arma vogliono vederci chiaro: la paura, soprattutto tra i residenti, è che possa essersi innescata una miccia pericolosa, di quelle che portano dietro di sé una lunga scia di sangue.