Diavolo di un rigore, anzi due

Diavolo di un rigore, anzi due

È  finita. Il Milan vince all’andata e pareggia al ritorno il doppio confronto europeo contro il Napoli e vola in semifinale di UCL.


È  finita. Il Milan vince all’andata e pareggia al ritorno il doppio confronto europeo contro il Napoli e vola in semifinale di UCL.

Prima di cominciare: gli arbitri scelti da Rosetti sono stati davvero insufficienti. La direzione di gara al Maradona è peggio di quella a San Siro.

C’e il rigore su Leao (ingenuità di Mario Rui), c’è un rigore solare su Lozano: un fallo del genere non assegnato in epoca Var, non è accettabile in una sfida del genere.

Un arbitro che non si affida alla tecnologia nei momenti clou, è un pessimo gestore.

La gara è segnata.

Cominciamo: Il Napoli ha messo sotto assedio il Milan per 20 minuti ma non hai mai preoccupato Maignan. Emblematico.

Il Milan difendeva basso e ripartiva in contropiede e quegli scatti sono terribili per gli azzurri.

Su tre confronti il Napoli non è stato capace di fermare con un fallo i contropiedisti di Pioli: vedi Diaz e Leao. Su tre confronti il Napoli ha segnato un gol al Milan.

Giroud chiede scusa per il rigore, fa pace con tutti col gol servito da un assist di Leao che vale la semifinale.

Terminiamo: il Napoli è arrivato scarico ad aprile dopo una cavalcata straordinaria: Spalletti ha perso pezzi sul cammino ed i suoi gioielli Kvara (errore dal dischetto) e Osimhen (gol sul finale) non hanno inciso nella sfida più importante dell’anno.

Che peccato. Una preparazione atletica completamente diversa tra Napoli e Milan che ha inciso sul risultato.

Ora testa al campionato: 3-4 vittorie ancora per festeggiare un clamoroso scudetto dopo 33 anni. E vincere uno scudetto con quei due caratteracci di De Laurentiis e Spalletti è davvero un’impresa incredibile.

Giuseppe LIBERTINO