Le mani della camorra sul Comune di Melito, 18 arresti: arrestati il sindaco Mottola due consiglieri e altri 16

Le mani della camorra sul Comune di Melito, 18 arresti: arrestati il sindaco Mottola due consiglieri e altri 16

In manette anche il presidente del Consiglio comunale Rocco Marrone ed il papà di un candidato sindaco


Scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione. Sono queste le accuse che hanno portato stamane a diciotto arresti eseguiti dalla Direzione investigativa antimafia. Tra i destinatari della misura cautelare il sindaco del Comune di Melito di Napoli, Luciano Mottola, il presidente del Consiglio comunale Rocco Marrone e altri due consiglieri comunali, il coordinatore per Melito dell’azienda incaricata del servizio di igiene urbana, padre di un consigliere comunale già candidato sindaco alle elezioni dell’ottobre 2021. 

L’inchiesta

Il provvedimento è frutto delle indagini svolte dalla DIA di Napoli e coordinate dalla D.D.A sull’ingerenza della criminalità organizzata nelle elezioni amministrative del comune a nord di Napoli.  Il Gip ha ritenuto che, allo stato, dalle indagini siano emersi gravi indizi sull’esistenza di un accordo già per il primo turno di votazioni, svoltosi il 3 e 4 ottobre 2021, tra esponenti della criminalità organizzata operante in quel territorio – clan Amato Pagano – ed alcuni rappresentanti della coalizione a sostegno del candidato sindaco Marrone Nunzio (quest’ultimo non indagato) che avrebbero accettato la promessa, da parte dei referenti dell’organizzazione criminale, di procurare alla coalizione ed allo stesso candidato sindaco i voti degli appartenenti al clan, dei soggetti ad esso legati e dei residenti del rione popolare destinatari di pressioni ed intimidazioni, in cambio dell’erogazione di somme di danaro e di altre utilità nonché della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione camorristica. 

La consigliera costretta a fare campagna per l’avversario

Dall’inchiesta è emerso anche che una candidata al consiglio comunale sarebbe stata costretta, con gravi minacce, quali l’allontanamento dall’abitazione o la chiusura dell’esercizio commerciale, a svolgere campagna elettorale non per sé ma per un candidato dell’opposta coalizione gradito al clan.

L’accordo per il ballottaggio

Dalle indagini sono emersi gravi indizi sulla circostanza che i rappresentanti della coalizione a sostegno di Mottola, in vista del ballottaggio, riprendevano l’ipotesi di concordare con gli esponenti del clan il sostegno al proprio candidato. Nel corso delle indagini sono, altresì, emersi episodi di compravendita di voti di consiglieri comunali in occasione delle elezioni (di secondo livello) per gli organi della Città metropolitana svoltesi il 13 marzo 2022. Sono stati, inoltre, individuati gravi indizi su alcuni episodi estorsivi posti in essere dagli affiliati al clan.

TUTTI I NOMI

Custodia cautelare in carcere:

CHIARIELLO Salvatore
CICCARELLI Rosario
CUOZZO Antonio
DE LUCA Luciano
DE STEFANO Antonio
DELLA GAGGIA Francesco
MARRONE Rocco
MARRONE Vincenzo
MARTINELLI Rosario
MOTTOLA Luciano
NAPOLETANO Edoardo
ROSTAN Emilio
RUGGIERO Luigi
SIVIERO Francesco
SIVIERO Giuseppe
TUTINO Luigi
Custodia cautelare agli arresti domiciliari:

ASCIONE Marco
GRANDE Massimiliano