Omicidio Rosa Gigante, resta in carcere la vicina di casa: lunedì l’autopsia

Omicidio Rosa Gigante, resta in carcere la vicina di casa: lunedì l’autopsia

La donna, accusata di omicidio volontario, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida che si è svolta nel carcere napoletano di Poggioreale


Resta in carcere Stefania Russolillo, la 47enne vicina di casa di Rosa Gigante, 72enne madre del noto salumiere-TikToker Donato De Caprio, trovata senza vita martedì scorso, 18 aprile, nella sua casa nel quartiere Pianura di Napoli. Lo ha deciso il gip di Napoli Tommaso Perrella.

La donna, accusata di omicidio volontario, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida che si è svolta nel carcere napoletano di Poggioreale nel quale era stata trasferita dalla casa circondariale femminile di Pozzuoli dov’è detenuta. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere, Stefania Russolillo, la 47enne vicina di casa di Rosa Gigante, 72enne madre del noto salumiere-TikToker Donato De Caprio, trovata senza vita martedì scorso, 18 aprile, nella sua casa nel quartiere Pianura di Napoli.

L’indagata, detenuta nel carcere femminile di Pozzuoli (assistita dall’avvocato Raffaello Scelsi) ha preso parte all’udienza di convalida, davanti al gip di Napoli Tommaso Perrella, che si è tenuta nel carcere di Poggioreale, ma ha preferito non rispondere alle domande. Durante l’interrogatorio reso in Questura davanti agli investigatori della Squadra Mobile e del sostituto procuratore Maurizio De Marco, la 47enne fece invece delle parziali ammissioni salvo poi rispondere “non ricordo” alle domande inerenti la dinamica dell’accaduto e le modalità dell’omicidio della donna, sul cui cadavere sono state anche riscontrate bruciature riconducibili a un principio di incendio innescato da liquido infiammabile (le cui tracce sono state trovate dalla Scientifica sul cadavere) e una vistosa ferita alla testa. Intanto gli investigatori non escludono che la morte della donna possa essere avvenuta tramite strangolamento: infatti è stato trovato un laccio emostatico all’altezza del collo della vittima. Dirimente, per l’accertamento delle cause del decesso, appare sempre di più l’autopsia: il conferimento dell’incarico ai consulenti della Procura è stato fissato per lunedì prossimo. Poco dopo l’esame dovrebbe prendere il via, anche alla presenza di un consulente di parte che la famiglia della vittima, difesa dall’avvocato Hilarry Sedu, ha annunciato di voler nominare.
L’avvocato Sedu ha anche fornito una serie di nominativi di testimoni, dai quali ritiene di avere appreso informazioni, nell’ambito di indagini difensive, che potrebbero rivelarsi utili per scoripre cosa è realmente accaduto in via vicinale Sant’Aniello. Non è escluso che a breve questi testi possano essere ascoltati dagli inquirenti.