Bimba di 10 anni colpita alla testa da un proiettile a Sant’Anastasia: fermato un 19enne

Bimba di 10 anni colpita alla testa da un proiettile a Sant’Anastasia: fermato un 19enne

Il giovane ha esploso colpi di pistola e mitra all’esterno di un bar in pieno giorno


SANT’ANASTASIA – Si chiama Emanuele Civita, ha 19 anni ed è stato fermato oggi con l’accusa di tentato omicidio e porto illegale di arma in concorso. Il provvedimento, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Napoli ed eseguito dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, rappresenta una svolta nelle indagini su quanto accaduto in piazza Cattaneo a Somma Vesuviana con il ferimento di una donna e della figlia di appena 10 anni.

Civita, figlio di un presunto affiliato al clan D’Avino, ha agito con un complice, un ragazzo di 16 anni la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Secondo la loro ricostruzione, nella tarda serata di martedì alcuni ragazzi erano stati allontanati da una gelateria, perché particolarmente molesti. Violenta la reazione. Due di questi ragazzi, infatti, sarebbero tornati sul posto armati di un revolver e una mitraglietta da guerra, dapprima “ostentate dai due giovani con atteggiamento aggressivo” e poi utilizzate.

Nella sparatoria è rimasta coinvolta una famiglia intenta a consumare un gelato all’esterno di un bar: i frammenti di alcune ogive, esplose ad altezza uomo, avrebbero infatti raggiunto una giovane madre residente a Volla, ferita all’addome, il marito, colpito ad una mano, e la figlia di appena 10 anni. Quest’ultima, ferita gravemente alla testa da un frammento di ogiva, è stata sottoposta a delicato intervento chirurgico ed è tuttora ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale Santobono di Napoli. Subito dopo sarebbero scattate le indagini. Perquisito l’appartamento del 19enne: il giovane, incastrato dalle immagini delle telecamere, si sarebbe poi consegnato ai Carabinieri.

Una tragedia che ora ha un responsabile con un nome e un cognome. Mentre in ospedale, al Santobono di Napoli, la piccola, dopo l’operazione alla testa, continua a lottare tra la vita e la morte.