Famiglia ferita in agguato nel napoletano: “Volevano prendere un gelato”, c’era un festa con bambini lì vicino

Famiglia ferita in agguato nel napoletano: “Volevano prendere un gelato”, c’era un festa con bambini lì vicino

Una bimba di dieci anni è rimasta colpita alla testa, feriti anche i genitori. Lo zio della piccola: “E’ successo tutto in pochi istanti”


SANT’ANASTASIA/POLLENA TROCCHIA – Emergono nuovi dettagli in merito all’agguato di camorra avvenuto questa notte che ha scosso la provincia di Napoli. A Sant’Anastasia, all’esterno di un bar, sono stati infatti esplosi dei colpi di pistola che hanno ferito madre, padre e figlia di soli 10 anni, il cui proiettile è stato fermato dalla tempia. La piccola è ricoverata in gravi condizioni.

«Mio fratello e la sua famiglia erano nel bar per comprare semplicemente un gelato. Quando sono usciti hanno sentito dei colpi, è successo tutto in pochi istanti», questo il racconto di Mimmo B., fratello di Mario, vittima dell’agguato assieme alla sua famiglia in piazza Cattaneo, a Sant’Anastasia. Con Mario – come riporta corriere.it – c’erano la moglie Anna, la bambina di 10 anni e il figlioletto più piccolo che miracolosamente non è stato raggiunto da alcun colpo. «Mario aveva portato i bambini a mangiare un gelato, sembrava tutto tranquillo, poi all’improvviso questi spari e i proiettili che di rimbalzo li hanno colpiti. Per ora preferiamo aspettare che le condizioni mediche migliorino e si stabilizzino prima di dire altro». La famiglia coinvolta risiede nel Comune di Pollena, a pochi chilometri dalla centralissima piazza di Sant’Anastasia dove si è consumata la stesa. In quel momento nello stesso luogo, a pochi passi, si stava svolgendo una festa di compleanno di alcuni ragazzini.

Le parole di altri testimoni presenti 

«Vi posso solo dire che in un attimo non si è capito niente- racconta un testimone che era in piazza al momento del raid- Abbiamo sentito degli spari e il fuggi fuggi generale. Qua c’era una festa con tutti ragazzini che si sono spaventati molto. Io sono stato anche in caserma dai Carabinieri, ma oltre a raccontargli di aver visto la bambina con la faccia insanguinata non sono riuscito a dare maggiori informazioni. È uno schifo, io ho due figli adolescenti e sicuramente qui non ce li manderò più». A sostenere Mario B. ci sono anche le parole del sindaco di Pollena, comune dove risiede la famiglia coinvolta nella sparatoria «Quanto accaduto a Sant’Anastasia- dice il primo cittadino del Comune vesuviano Carlo Esposito- è un evento terribile in sé, difficile da spiegare e da accettare, che colpisce ancora di più perché si è verificato a pochi chilometri da casa nostra e, purtroppo, vede coinvolti dei nostri concittadini. La famiglia raggiunta dai proiettili vaganti, infatti, è residente qui a Pollena Trocchia: la conosco personalmente, si tratta di splendide persone, verso le quali provo amicizia ed affetto, che hanno avuto l’unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. È assurdo che cittadini totalmente estranei a qualsiasi dinamica delinquenziale, mentre trascorrono il loro tempo libero insieme, in un luogo che dovrebbe essere tranquillo e sicuro come ogni angolo delle nostre città dovrebbe essere, vengano feriti da mani folli e criminali, autrici di un gesto insensato, che poteva avere conseguenze gravissime. A nome di tutta la comunità che rappresento invio un abbraccio ai nostri malcapitati concittadini augurando loro una piena e pronta guarigione e confido che quanto prima chi si è reso responsabile di questo atto scellerato e delinquenziale sia assicurato alla giustizia».