Focus Napoli – Inter. Zambo, il Capitano e Gaetano: sfatato anche il tabù-nerazzurro. 3-1 al Maradona!

Focus Napoli – Inter. Zambo, il Capitano e Gaetano: sfatato anche il tabù-nerazzurro. 3-1 al Maradona!

Terz’ultima giornata di campionato ed il Napoli fresco di tricolore affronta l’Inter, neo finalista di Champions, in un match molto vivace che gli azzurri portano a casa con il punteggio di 3-1, approfittando dell’inferiorità numerica dell’Inter, conseguenza dell’espulsione di Gagliardini, nel primo tempo, per doppio giallo. Nella ripresa, il Napoli la sblocca con Zambo Anguissa, l’Inter pareggia con Lukaku, ma il capolavoro di Di Lo renzo ed il primo gol di Gaetano fissano il risultato finale, in un Maradona sempre più in festa.


NAPOLI – Una partita che chiude un cerchio, aperto dodici stagioni or sono, quando alla penultima giornata della stagione 2010-2011, Napoli ed Inter s’incontravano, al San Paolo, con gli ospiti già campioni d’Italia e gli azzurri, a cui mancava un solo punto per consolidare la prima storica qualificazione in Champions League della gestione De Laurentiis, pronti a festeggiare.
Questo pomeriggio, al Maradona, lo scenario è diametralmente opposto, con gli azzurri neo-Campioni d’Italia ad ospitare l’Inter, fresco di conquista di finale di Champions League, ma ancora in attesa di consolidare la sua posizione, tra le prime quattro in campionato.

Partita senza pronostico alla vigilia, con gli azzurri con la voglia di vincere un’altra partita e rinnovare quel senso di festa che in questa settimana è stata, in qualche modo, smorzata dalle questioni extra-campo, dall’enigma Spalletti, del suo futuro, con o senza Napoli e la lista, già lunghissima, dei suoi ipotetici sostituti e, in secondo luogo, riuscire a battere l’Inter, una delle poche squadre che, in questa stagione, hanno avuto il privilegio di battere gli azzurri e, in generale, una delle squadre che il Napoli, nelle ultime stagioni, ha sofferto più di altre.

I campioni d’Italia la portano a casa, con il risultato di 3-1, al termine di una prestazione convincente fino ad un certo punto, nella quale vengono confermate le problematiche offensive che la squadra sta affrontando da circa un mese, in contrapposizione di una tenuta atletica oggi più che mai convincente, tenendo a bada un’Inter sempre sul pezzo sotto l’aspetto fisico, sebbene fortemente rimaneggiata dal plausibile turnover che Inzaghi applica in vista del finale di campionato e delle due finali che attendono i nerazzurri. Non è un caso, infatti, che i marcatori azzurri non siano attaccanti: a bersaglio Zambo Anguissa, Di Lorenzo e Gaetano, al suo primo gol ufficiale in maglia azzurra, una festa nella festa per il numero 70 partenopeo.

Tutti i gol sono stati realizzati nel secondo tempo, non un caso, visto che l’Inter affrontava l’intera frazione di gioco in inferiorità numerica, a causa del doppio giallo inflitto a Gagliardini, decisione addirittura tardiva dell’arbitro Marinelli bei confronti del mediano nerazzurro, troppo esuberante e focoso nei suoi interventi a centrocampo. Nel primo tempo, in effetti, il Napoli ha avuto il solito predominio territoriale quasi mai concretizzato con tentativi importanti verso la porta di Onana. Il più pericoloso tra gli azzurri è proprio Zambo Anguissa che ha due ottime occasioni per poter battere a rete, anche in posizione agevole, ma la mezz’ala dimostra quello scarso feeling con la porta avversaria, sprecando malamente a lato con due conclusioni “ciabattate” che avrebbero richiesto un trattamento migliore, quello che il camerunense applica sullo splendido controllo e tiro che, nel secondo tempo, sblocca la partita.

Quella di Zambo è stata una partita strana, che riesce a trasformare in parzialmente negativa in assoultamente positiva nell’arco di venti minuti: prima del gol del vantaggio, riesce ad anticipare Gosens prima di concedergli una comoda battuta a rete, a seguire, dopo il gol da lui siglato, porge l’assist a Di Lorenzo che segue il capolavoro balistico del 2-1. Zambo uno dei migliori in campo perchè entra nei momenti decisivi della partita e per la sua presenza, costante in mezzo al campo, fatta di prestanza atletica anche se a discapito della precisione. Zambo come vice-Osimhen in zona-gol, perchè oggi il bomber nigeriano non ha giocato una gran partita, ma non per colpe esclusivamente sue. Che sia stanco è fuori da ogni dubbio e sarebbe ingeneroso puntare il dito contro solo per la questione di mancanza di lucidità che lo sta attanagliando. Un calo di prestazione assolutamente fisiologico da parte sua, che non riesce più ad essere folgorante sullo scatto breve ma anche fortemente penalizzato dal fatto di giocare, quasi sistematicamente in inferiorità numerica, in area di rigore, contro le difese avversarie.

Impossibile cercare il centravanti in mezzo ad un’area di rigore trafficata solo da maglie gialle interiste ed è questo un difetto che il Napoli porta con sè da un periodo abbastanza lungo, ma opportunamente mascherato dalla verve straordinaria di Kvara, capace di indirizzare su Osimhen una quantità enorme di palloni e dalla concretezza di Osimhen stesso, implacabile in area di rigore su ogni pallone che arrivava. Oggi, che la fiacchezza si fa sentire di più, difficile trovare la giusta lucidità mentale per cercare la giocata giusta, contro una difesa arcigna e granitica come quella dell’Inter che, nella figura di Acerbi ha trovato un nuovo leader carismatico, una figura che si pensava perduta con l’addio “ufficioso” di Skriniar, ed oggi trovata in Stefan de Vrij, risoluto ed efficace come ai tempi d’oro.

Kvara oggi molto più dentro al match, più vicino al gol e autore di qualche giocata, che la leggerezza mentale gli concede, con i tunnel che lo hanno reso celebre. Bellanova ha le sue belle difficoltà a tener Kvicha che, rispetto ad altre uscite, svaria su tutto il fronte offensivo creando presupposti pericolosi. Il gol non arriva perchè Onana ci mette i guantoni sulla sua conclusione a giro, ma la sensazione è che, in queste ultime due partite, il georgiano possa mettere fine ad un digiuno lungo adesso dodici partite. Dall’altra parte Elmas è più in sofferenza, forse meno padrone del ruolo, sull’out di destra, meno coadiuvato del solito, per almeno un’ora abbondante da Di Lorenzo che, prima di trasformarsi in uno degli eroi di giornata, è rimasto sulle sue a pattugliare le discese di Gosens, ma anche dopo il gol, il capitano ha dovuto soffrire l’esuberanza di Dimarco, subentrato al tedesco, in grande spolvero ed in trance agonistica evidente.

Il Capitano se la cava con l’esperienza ed insieme a tutto il blocco difensivo fa una gran partita, praticamente perfetta, almeno fino a quando Inzaghi mette in campo i due “quinti” titolari, Dimarco e Dumfries, in concomitanza dell’uscita dal campo di Kim che lascia il campo ad un caracollante Juan Jesus. Però, che gol che tira fuori dal cilindro! Il sinistro all’incrocio dei pali è straordinario per coordinazione, potenza e precisione: da vedere e rivedere. Dietro, fino all’uscita dal campo Kim ha giocato la sua solita gladiatoria partita; perfetto su Lukaku, al quale non concede praticamente nulla se non qualche sponda di scarso impatto sulla manovra offensiva; stesso discorso applicabile a Rrahmani, irreprensibile su Correa, in verità avversario più comodo e facilmente gestibile rispetto alla fisicità del belga. Sufficiente infine, le prestazioni di Olivera, se si eccettua alcuni palloni persi banalmene e Meret sul quale nulla può fare sulla zampata di Lukaku.

Il gol del belga stava compromettendo un pomeriggio perfetto, con il pareggio segnato sull’unica occasione lasciatagli dalla difesa partenopea. Raspadori, voglioso di fare ma fumoso ed impreciso, si fa rubare il pallone da Dimarco, il cui tracciante in area di rigore passa davanti al pietrificato Juan Jesus, che lascia passare il pallone, raccolto da Lukaku che insacca alle spalle di Meret. Disattenzione fatale da parte del brasiliano che non entra bene nel match. Stesso discorso per Raspadori, troppo voglioso di fare qualcosa d’importante ma sbaglia in quasi tutte le occasioni importanti. Niente di grave.

Bene invece Simeone, che sbaglia un gol facilissimo, a due passi di Onana, che compensa con l’assist per il primo gol in maglia azzurra di Gaetano, bravo e glaciale ad appoggiare alle spalle del portiere camerunense al termine di un contropiede condotto da Simeone, in un due-contro-uno, con l’Inter sbilanciata e proiettata in avanti alla ricerca del pareggio. Prima gioia, dunque per il talento ex-Cremonese, che rimpolpa la lista dei giocatori a segno, almeno una volta, in questa stagione.

In sintesi, una bella vittoria, ampiamente meritata per quanto il Napoli ha fatto vedere in campo. Ottima la preparazione e l’approccio con cui gli azzurri hanno, fin dalle prime battute, schiacciato l’Inter nella propria metà-campo, permettendole di uscire solo in rare occasioni, grazie al grande lavoro del solito Lobotka, che fa sentire la sua presenza anche in mezzo alle maglie gialle interiste, lasciando, più spesso del solito, il compito di regia a Zielinski, molto in palla anche lui. Buona la reazione dopo il pareggio subito, riprendendo nuovamente l’aggressione costante che vede l’Inter cedere, troppo stanca e spossata dopo una semifinale dentita come non mai ed una trasferta importante che ha dovuto giocare per oltre un tempo con un uomo in meno. Ciò non deve togliere i meriti al Napoli che, nonostante qualche limite offensivo, riesce a trovare altrove le soluzioni per risolvere il problema-Inter. Ed ora, testa a Bologna, per l’ultima trasferta stagionale.

 

I voti: Meret (6); Di Lorenzo (7); Rrahmani (6,5); Kim (7,5); Olivera (6); Zambo Anguissa (7,5); Lobotka (7); Zielinski (6,5); Elmas (5,5); Osimhen (5,5); Kvaratshkelia (6,5)

Dalla panchina: Juan Jesus (4,5); Raspadori (5); Simeone (6); Gaetano (6,5); Politano (sv).

Il mister: Spalletti (6,5)

 

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