Greenpass falsi alla famiglia del boss in partenza per Dubai: annullata la misura cautelare al direttore sanitario del centro analisi

Greenpass falsi alla famiglia del boss in partenza per Dubai: annullata la misura cautelare al direttore sanitario del centro analisi

La sentenza è stata emessa il 18 aprile scorso


NAPOLI – Il Tribunale di Napoli, con ordinanza del 18.4.2023, ha accolto l’appello del dott. Gasso, annullando l’ordinanza del GIP e revocando la
misura interdittiva della sospensione dall’attività professionale a Roberto Gasso, 55enne direttore sanitario del centro analisi dove furono eseguiti tamponi falsi alla famiglia del boss Patrizio Bosti che, positivi al Covid, erano in partenza per Dubai ed avevano necessariamente bisogno di tamponi che accertassero la loro negatività per poter superare tutti i controlli di frontiera.

All’aeroporto di Fiumicino però, grazie ai tamponi a campione, furono beccati e da lì fu scoperta tutta la truffa.

LA VICENDA

Due componenti la famiglia Esposito però, Maria Bosti e la figlia Susy, risultarono positivi al Covid il giorno precedente la partenza e, secondo gli investigatori della Mobile, fu deciso di rivolgersi alla dottoressa amica per risolvere il problema. Grazia Romairone, in cambio di 300 euro corrisposti al suo contatto, Roberto Gassi, trovarono la soluzione. Poi con il pagamento di quattromila euro gli Esposito riuscirono a ottenere due certificazioni vaccinali.

A sottoporsi ai tamponi per tutti fu Salvatore. La famiglia, però, a Fiumicino incappò in un controllo a campione dal quale i due componenti la famiglia risultarono positivi. Maria Bosti e Luca Esposito, già “attenzionati” dalla Polizia, vennero sottoposti a fermo seduta stante. Oggi invece giungono le misure cautelari nei confronti di chi li ha egevolati. Dall’analisi delle chat trovate sul cellulare del medico è poi emerso che suoi “clienti” non erano stati soltanto i componenti della famiglia Esposito.