Focus Napoli – Sampdoria. Siamo ufficialmente Campioni d’Italia!

Focus Napoli – Sampdoria. Siamo ufficialmente Campioni d’Italia!

Al Maradona va in scena l’atto finale della memorabile stagione partenopea. Di fronte allo stadio gremito pronto a fare festa, il Napoli chiude il suo campionato battendo la già retrocessa Sampdoria con un rotondo 2-0, in una partita mai in discussione, ma sbloccata solo nella ripresa dal penalty del Re dei Bomber Osimhen e chiusa dal raddoppio del suo vice, Simeone. Ultima in Serie A per Quagliarella, omaggiato da compagni ed avversari e per Spalletti, alla sua ultima panchina a Napoli. Infortunio per Gaetano, nei minuti finali.


NAPOLI – E venne anche il giorno della consacrazione ufficiale: dopo cinque giornate in cui gli azzurri si sono fregiati solo “ufficiosamente” del titolo di Campioni d’Italia, ora che il trofeo è stato alzato al cielo del Maradona, gli archivi possono essere debitamente aggiornati ed assegnare ai partenopei il tanto agognato terzo Scudetto. Festa questo pomeriggio, come festa sarà tutta la notte e chissà per quante altre settimane ancora. Questa squadra merita di essere omaggiata per tutto quanto ha mostrato e offerto non solo al pubblico partenopeo, ma anche agli appassionati sportivi di tutta Italia che, ad un certo punto, hanno simpatizzato per questa squadra capace di estasiare e farsi apprezzare, scavalcando anche il fanatismo del tifo visto come ossessione.

Il Maradona come lo scenario più indicato per salutare per l’ultrima volta in questa stagione gli azzurri, nell’ultimo appuntamento di una cavalcata memorabile, iniziata sotto la calura di un torrido Agosto, demolendo il Verona, terminata stasera, nel più classico dei testa-coda, contro l’ultima in classifica, la Sampdoria, retrocessa da un paio di settimane e che, come gli azzurri, non vedeva l’ora (ma per motivi diametralmente opposti) di terminare il travaglio di una stagione di sofferenza, costituita dalla retrocessione, purtroppo per i blucerchiati mai in discussione, con la spada di Damocle pendente sulla testa, di una situazione societaria in bilico fino pochi giorni fa, con il passaggio di proprietà da Ferrero alla cordata Radrizzani-Manfredi.

Da uun punto di vista prettamente sportivo, questo Napoli – Sampdoria non interessava quasi a nessuno: il pareggio di Bologna ha mandato in fumo l’idea di sorpasso a quota 91 del Napoli sarriano; Osimhen già capocannoniere, con Lautaro Martinez a secco contro il Torino, ha tolto l’unico fievole motivo d’interesse per una partita buona per gli amanti delle statistiche e per chi voleva divertirsi nel post-match, con la premiazione degli azzurri con tanto di medaglia e trofeo e lo spettacolo che la società ha organizzato per i tifosi allo stadio, per chi riempie le strade della città e chi ha seguito il tutto dal divano di casa.

La forte sensazione di festa si è percepita anche durante la partita, con i ventidue protagonisti in campo impegnati per novanta interminabili minuti, al termine dei quali le sospirate vacanze sono un giusto premio per tutti. C’è stato il ringraziamento, altrettanto meritato per Quagliarella, cuore azzurro mai dimenticato nonostante la sua unica stagione all’ombra del Vesuvio, condita da vicende extra-calcistiche che ne hanno compromesso la permanenza. L’uscita dal campo, a quattro minuti dalla fine, nel tripudio di applausi che il Maradona gli riserva è il giusto premio per un professionista esemplare e fuoriclasse silenzioso, capace di colpi sopraffini e che, forse, avrebbe meritato di chiudere con la Serie A non con una retrocessione. Questo è il calcio, caro Fabio, ma siamo sicuri che l’emozionante applauso di uno stadio intero, quello della tua città, l’abbraccio dei compagni di squadra e degli avversari siano stati una sorta di ricompensa.

La partita, per quanto possa assumero (stasera) una rilevanza secondaria, si è conclusa con la vittoria dei campioni d’Italia, per 2-0. Una partita quasi a senso unico, con i partenopei dominanti per larghissimi segmanti di partita ma mai realmente incisivi dalle parti di Turk. Il primo tempo scorre veloce insieme al giro-palla che il Napoli esercita per tutti quarantacinque minuti e, paradossalmente, è Meret che deve sporcarsi i guantoni per anticipare l’ex-Zanoli lanciato dall’altro ex-Gabbiadini. Nel secondo tempo la musica cambia: le maglie della Sampdoria si allargano, dopo un primo tempo di difesa ordinata e ben organizzata, ma che cade alle prime sollecitazioni in profondità dettate da Osimhen. Il nigeriano si procura il penalty, atterrato in area da Murru e si presenta sul dischetto, trafiggendo Turk con il destro ben angolato alla sua sinistra. Osi chiude a quota ventisei centri la sua migliore stagione della carriera, un contrubuto determinante per la conquista del tricolore. Da quel momento in avanti il Napoli ha più spazi per poter agire, con la Sampdoria inevitabilmente più scoperta e più stanca e le occasioni per raddoppiare iniziano ad aumentare. Ci pensa, di fatto, il Cholito Simeone, subentrato ad Osimhen, tornato ad insaccare dopo un digiuno lungo svariati mesi, da quel fantastico gol segnato contro la Roma. Anche per l’Argentino il gol è una giusta ricompensa per la tanta pazienza avuta in queste settimane, in questi mesi nei quali forse avrebbe potuto essere sfruttato di più. Il gol è un gioiello balistico, con un destro dal limite dell’area che fa ad infilarsi nell’angolino alto, sempre alla sinistra di Turk, il giusto premio per la squadra che trova nuova linfa e freschezza con l’innesto dei giovani rampanti come il Cholito, Raspadori che gli serve l’assist ed anche Gaetano che, fino allo sfortunato infortunio, era entrato molto bene in partita.

Il gol di Simeone chiude la contesa, se mai di “contesa” si può parlare, al termine di una partita, come già detto, di dominio totale. Il triplice fischio di Feliciani è una liberazione per tutti: per il Napoli, che finalmente può alzare la coppa e salutare degnamente il pubblico partenopeo; per la Sampdoria, per mettere alle spalle questa nefasta stagione; per Spalletti, che finalmente può godersi il meritato riposo nel suo anno sabbatico che sta per iniziare. Al tecnico di Certaldo vanno infiniti ringraziamenti per il lavoro svolto in questi due anni, nei quali ha raggiunto il massimo, mettendo in campo tutto se stesso, chiedendo lo stesso a tutti i ragazzi che lo hanno seguito, diligentemente, in un percorso che ha portato questa squadra, nata la scorsa estate da una vera e propria “rivoluzione” attraverso l’epurazione di tutti i senatori, da mina vagante della stagione a squadra dominante, sia in Italia che, fino al quarto di finale di Champions, in Europa. Dettagli che non intaccheranno un’annata storica ed una squadra che è destinata ad essere scolpita perennemente nella memoria di ogni tifoso azzurro, al pari dei Napoli di Maradona, che da oggi avranno compagnia nell’albo dei Napoli scudettati.

Un enorme Buona Fortuna ai ragazzi che lasceranno Napoli dopo questa stagione: nessuno dimenticherà il loro contributo; un altro, ancora più forte a chi rimarrà e sarà chiamato all’enorme responsabilità di onorare lo Scudetto che, dall’anno prossimo, comparirà sulle casacche azzurre; in bocca al lupo a Mister Spalletti, a Giuntoli, anche lui, probabilmente, al passo d’addio, e soprattutto al presidente De Laurentiis, sperando sia bravo, come lo è stato finora, a regalarci altre soddisfazioni, possibilmente evitando un’altra attesa di trentatrè anni. Per il futuro c’è tempo, ora è tempo di festeggiare, perchè i Campioni dell’Italia siamo Noi!

I voti: Meret (6,5); Di Lorenzo (6); Rrahmani (6); Ostigard (6); Mario Rui (5,5); Zambo Anguissa (6,5); Lobotka (6,5); Zielinski (6,5); Elmas (6); Osimhen (7); Kvaratshkelia (6)

Dalla panchina: Simeone (6,5); Raspadori (6,5); Bereszynski (sv); Gaetano (6,5); Demme (sv)

Il Mister: Spalletti (6,5)

RESTA AGGIORNATO, TORNA ALLA HOME PAGE E CLICCA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK