Focus Napoli – Hatayspor. Osimhen e Simeone non perdono il feeling con il gol. Doppiette e spettacolo al Patini

Focus Napoli – Hatayspor. Osimhen e Simeone non perdono il feeling con il gol. Doppiette e spettacolo al Patini

Prima amichevole a Castel di Sangro e vittoria convincente contro l’Hatayspor. Al Patini termina con il dirompente 4-0 per gli azzurri, frutto delle doppiette di Osimhen e Simeone. Contro il Girona il prossimo impegno degli azzurri.


CASTEL DI SANGRO – L’amichevole contro l’Hatayspor, squadra di Super Lig turca, rappresentava il primo vero impegno del precampionato partenopeo; un test importante perchè avrebbe permesso, di verificare la condizione dei titolari, per la prima volta schierati dall’inizio e di poter iniziare a carpire qualche modifica tecnico-tattica ordita da mister Garcia.

Segnali importanti che arrivano dalla squadra, che s’impone, in scioltezza, sui turchi con un robusto 4-0, frutto di due doppiette, quella di Osimhen nel primo tempo e del suo vice, Simeone, nella ripresa. Segnali importantissimi che giungono proprio dall’attacco, con il bomber nigeriano, in odore di rinnovo, che riprende il discorso esattamente da dove si era fermato: segnando. Il centravanti dimostra già una certa affinità con la porta avversaria, prima servito da Politano poi da Kvaratshkelia per i suoi primi due centri stagionali. Si riparte da lui e Kvara, le due garanzie per tenere ben cucito lo Scudetto sulla maglia azzurra, splendida come non mai al cielo di Castel di Sangro.

La risposta del Cholito, a segno in pochi minuti dal suo ingresso, fa da eco alla prestazione di Osimhen, trasmettendo un messaggio non da sottovalutare, di una presenza non fine a se stessa ma che, nel corso della stagione avrà una reale utilità. Simeone in pochi minuti si esibisce in tutto il repertorio, insaccando prima di giustezza al termine di un’azione caotica, poi con un gol di estrema finezza, con il lob che scavalca dolcemente l’estremo difensore dell’Hatayspor. Garcia in attacco è ben coperto, e con il nodo-contratto di Osimhen che, si spera, possa essere sciolto a breve, potrà dedicarsi con maggiore cura ed attenzione ad altri aspetti che necessitano di un occhio di riguardo.

Lo schema, prima di tutto. L’assenza di Lobotka costringe il mister a presentare un Napoli diverso, sotto il segno del 4-2-3-1 che l’anno scorso non portò grandi risultati, utilizzato per poche partite o per esigenze di risultato. Quest’anno Garcia ne vorrebbe fare una variabile tattica da cui attingere con più frequenza e continuità, trasformandola non in un’eccezione ma in un’altra normalità. Per farlo ci vorrà tempo e, soprattutto, lo spirito di adattabilità da parte di quei calciatori abituati da tempo a giocare con il 4-3-3.

Senza Lobotka, la squadra perde indubbiamente il suo faro più luminoso anche se oggi la sua assenza non è gravata più di tanto, un po’ per la caratura dell’avversario, un po’ per la velocità con cui la squadra faceva viaggiare il pallone in lungo e in largo, dando subito quella verticalità per poter arrivare in porta senza perdere palloni importanti in mezzo al campo. C’è qualcosa da rivedere, c’è ancora da lavorare ma ci sono note positive ed incoraggianti che vanno sottolineate su questa variante tattica che, al momento, deve essere considerata come “opzione B”.

Serve, ad ogni modo, un vice Lobotka, a prescindere dallo schema da adottare, ed è uno spunto di riflessione per il mercato del Napoli ancora in fase di stallo. Così come altre figure che occorrono per completare il mosaico: a centrocampo, infatti, la coperta è ancora corta e che necessiterebbe anche di un vice Zambo, oltre che di un regista di riserva. Colo Saco è una delle sorprese di quest’estate azzurra ma è difficile pensare di puntare sul giovane, sebbene promettente. In difesa si attende l’assalto decisivo al nuovo difensore centrale mentre in attacco c’è da risolvere il rebus-Lozano, unico nel pomeriggio sangrino a non essere sceso in campo; per lui, Napoli sembra essere sempre più lontana ma le offerte latitano ed il rischio, per il messicano, è di restare intrappolato nella gabbia dorata del suo ingaggio.

Pensieri che giungono dopo il convincente poker servito ai turchi e che mostra un Napoli in palla, che diverte il pubblico e si diverte con il pallone tra i piedi. Nel gruppo c’è armonia, coesione e consapevolezza della responsabilità che comporta il triangolo tricolore cucito sul petto. Gli ingredienti per far bene ci sono; tutto ruota su come sostituire ed inserire i pezzi mancanti e prepararsi al meglio all’esordio dello Stirpe di Frosinone. Prossima tappa, tra quattro giorni, contro il Girona, squadra spagnola già affrontata la scorsa estate.

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