Focus Napoli – Augsburg. Basta Rrahmani contro i tedeschi. Ma la vera partita si sta giocando fuori dal campo

Focus Napoli – Augsburg. Basta Rrahmani contro i tedeschi. Ma la vera partita si sta giocando fuori dal campo

Penultima amichevole pre-campionato in terra abruzzese. Al Patini, i campioni d’Italia affrontano i tedeschi dell’Augsburg in una partita non spettacolare ma che gli azzurri portano a casa grazie a Rrahmani. Nel frattempo, si attendono novità dal mercato: arriva Natan ma gli sceicchi sauditi guardano con estremo interesse a casa-Napoli: Osimhen e Zielinski i target prescelti.


CASTEL DI SANGRO – Atmosfera strana in terra d’Abruzzo ove regna un clima d’incertezza, non solo climatico, ma indubbiamente legato alle vicende di marcato che, giocoforza, prendono il sopravvento su aspetti più agonistici, relegando questo Napoli – Augsburg in penombra rispetto a quanto sta accadendo fuori dal campo, con le offerte provenienti dall’Arabia Saudita e indirizzate verso i “big” partenopei; quelle inoltrate a Zielinski e, soprattutto, Osimhen, sono di quelle che farebbero riflettere qualsiasi club, anche un Napoli che non ha esigenze di vendere per fare cassa ma che, al contrario, avrebbe bisogno di completare la rosa, ancora carente in alcune zone del campo.

Quantomeno, il mercato in entrata si è sbloccato in queste ore, potendo dare il benvenuto al nuovo centrale che andrà a sostituire Kim: sarà Natan, centrale mancino in forza al Red Bull Bragantino a raccogliere la pesante eredità del sudcoreano, giunto a Napoli (al momento solo a Castel di Sangro) per una cifra intorno ai dieci milioni. Sarà il campo, da adesso, a sancire quanto buono sarà stato l’affare; inutile, ergo, lanciarsi in giudizi affrettati, positivi o negativi che siano.

Intanto, il Napoli rimette piede in campo per disputare la penultima partita prevista dal calendario prestagionale, contro il coriaceo Augsburg che, solo ieri sera, è stato battuto dalla Salernitana per 2-1. Ai tedeschi non va meglio contro i campioni d’Italia, venendo sconfitti di misura, 1-0, grazie al perentorio stacco di testa di Rrahmani, a metà ripresa, al termine di una partita nella quale colpi ruvidi, da una parte e dall’altra non sono mancati, così come non è mancato il “solito” infortunio rimediato da un calciatore azzurro. Stavolta non c’entrano i muscoli, ma solamente un pestone che ha costretto Politano ad abbandonare il campo anzitempo.

Infortunio di poco conto, che ha poco in comune con la catena di infortuni degli ultimi giorni che hanno costretto Garcia a schierare in campo una squadra con numerose assenze di rilievo, con Zielinski, Osimhen, Kvaratshkelia e Zambo Anguissa fermi ai box, concludendola in modo inedito, schierando calciatori fuori ruolo nel segno della forzatura e/o della sperimentazione. Se, infatti, Raspadori interno di centrocampo è un deja vu contro l’Hatayspor, o Lozano a sinistra o centravanti, ruoli non inediti per lui, non si può dire lo stesso per Ostigard scalato dalla linea dei difensori a quella dei centrocampisti, oppure Zanoli alto a destra al posto di Politano. Come detto, la coperta è corta, il mercato è fermo e la piaga degli infortuni era l’ultima cosa da augurarsi a due settimane dall’inizio della stagione.

Resta però un Napoli grintoso che ha tenuto bene il campo contro i tedeschi che, solo nel finale di partita si sono affacciati con più frequenza dalle parti di Meret, che non ha mai dovuto compiere interventi da supereroe, supportato da una brillante difensiva che ha visto in Rrahmani e Ostigard due baluardi pressochè invalicabili. In mezzo al campo la presenza di Lobotka trasmette sicurezza a tutta la squadra che, nel primo tempo in particolar modo, cerca di sfondare il muro difensivo avversario senza mai riuscirci, complice una certa mancanza di precisione nella zona calda. Simeone stavolta all’asciutto; Lozano ci prova ma con poca fortuna così come Politano; Raspadori porta a casa la pagnotta per la generosità con cui si cala in un ruolo ancora non suo (e chissà se lo sarà mai) e grazie a qualche buona intuizione. L’ex-Sassuolo è ancora un enigma dalla difficile soluzione, chiuso così com’è dalla presenza di Kvara e Osimhen nei ruoli più consoni alle sue caratteristiche: interno sinistro è una alternativa forzata, che prevede un arretramento del raggio d’azione di almeno 30-40 metri, forse troppi per poter tenere l’indice di qualità allo stesso livello del Raspadori versione centravanti o esterno sinistro. Dilemma.

Nonostante tutto, il Napoli esce dal campo trasmettendo buone sensazioni, nonostante la pesantezza nelle gambe e una vittoria risicata in termini di punteggio ma, come detto in altre circostanze, la ricerca del risultato inizierà dallo Stirpe di Frosinone. Per il momento teniamoci stretti una buona padronanza nel palleggio e buon predominio territoriale, in attesa di migliorare dalla cintola in su gli aspetti legati alla finalizzazione, ancora troppo dipendenti dall’estro di Kvara e dalla dirompenza di Osimhen. C’è ancora tempo e, d’altra parte, neppure lo scorso pre-campionato aveva mostrato un Napoli brillante, poi sappiamo come è andata a finire. Fiducia al mister e ai ragazzi, in attesa che la società completi un lavoro che, al momento, manca ancora di qualche elemento. Prossimo, ed ultimo, appuntamento al Patini, contro l’Apollon Limassol, poi sarà calcio vero.

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