Fa credere alla famiglia di essersi tolto la vita, ritrovato in Grecia dopo 10 anni: “Non è umano, non è un padre”

Tutti pensavano si fosse tolto la vita 10 anni fa quando, il 7 luglio 2013, aveva fatto perdere le sue tracce. Adamo Guerra, al tempo 45enne, sposato e padre di due figlie minorenni, residente ad Imola e gestore di un negozio di casalinghi vicino casa, aveva lasciato due lettere ai familiari, ed una ad un collega, ritrovate poi dai genitori qualche giorno dopo la sua scomparsa.

In una di queste si leggeva: “Ciao mamma e papà, non ho molte parole da dire, ma purtroppo è andata sempre male. E adesso è arrivato il momento di farla finita, date una mano a Raffaella e alle bambine. Io non ci sono riuscito fino in fondo. Restano ancora alcuni anni difficili”, motivo per il quale l’indagine era stata archiviata nel 2015 per “presumibile suicidio”, ipotesi rafforzata dal ritrovamento della sua auto ad Ancona, tant’è che la moglie da cui era separato, ma rimasto in buoni rapporti, pensava si fosse buttato giù. Non chiariva però il motivo del gesto estremo che invece veniva fuori dallo scritto indirizzato a un collega amico: “Ho dovuto trattenere gli incassi dei conti per chiudere un debito pericoloso per la mia famiglia”.

La svolta è arrivata l’anno scorso, quando la donna ha fatto domanda per il divorzio ma la pratica non andava avanti perché l’avvocato aveva scoperto che Adamo fosse ancora vivo e vivesse in Grecia. Il legale ha scoperto che Guerra aveva chiesto e ottenuto l’iscrizione nelle liste dell’Aire, associazione degli italiani residenti all’estero.

Riconosciuto da uno degli inviati di “Chi l’ha visto?”, Guerra capisce che il suo piano è fallito, dopo 10 anni, e conferma di essere lui ma cerca comunque di mettersi d’accordo con l’invitato: “Facciamo che non mi avete mai trovato e finisce qui”, la moglie, ospite del programma, ha potuto vedere il filmato e non ha potuto far altro che commentare, sconvolta: “Non è un umano. Non è un uomo. Non è un padre”.