Morte Andrea Purgatori, gli esami rivelano che non aveva metastasi al cervello

Morte Andrea Purgatori, gli esami rivelano che non aveva metastasi al cervello

La Procura di Roma fa chiarezza sulla morte del giornalista. Gli esami svolti hanno evidenziato che non c’era nessuna traccia di metastasi al cervello, ma solo tracce di ischemie cerebrali. Due medici indagati per omicidio colposo


ROMA – Giungono le prime conclusioni sulle cause della morte di Andrea Purgatori, il giornalista romano deceduto lo scorso 19 luglio. La Procura di Roma, nell’ambito della complessa attività autoptica, ha rivelato che gli esami istologici sono stati completati mercoledì e nel corso della giornata c’è stato un incontro per fare il punto della situazione. Dagli accertamenti è emerso, dunque, che al momento della morte non c’era alcuna traccia di cellule tumorali nell’area del cervello.

Caso Purgatori: “Nessun segno di metastasi al cervello al momento della morte”

I familiari del noto giornalista avevano denunciato il caso e, nell’ambito dell’attività investigativa, sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo due medici che operavano presso la struttura diagnostica di Roma: Gianfranco Gualdi e Claudio di Biasi. I due medici coinvolti diagnosticarono a Purgatori una forma di tumore cerebrale. L’attività sui reperti, successivamente, si è svolta all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata a seguito dei prelievi effettuati nel corso della prima parte dell’esame autoptico svolto il 26 luglio 2023.

Gli avvocati della famiglia del giornalista, Alessandro e Michele Gentiloni Silveri, prendono atto dei risultati dell’autopsia hanno ribadito che l’unico intento è di far accertare la verità degli eventi e le eventuali responsabilità. Erano stati proprio loro a chiedere ai pm di fare luce sui fatti poco chiari. Purgatori aveva iniziato ad avere problemi di salute il 24 aprile, quando si è reca in una clinica privata per effettuare tutti i controlli necessari. A seguito dei valori alterati, poi, è stata fatta una biopsia, il cui esito – comunicato da uno dei due medici indagati – ha evidenziato una forma tumorale diffusa in varie zone del corpo, ai polmoni e al cervello.

Purgatori viene quindi sottoposto ad una massiccia radioterapia, ma il peggioramento arriva a giugno quando si sottopone ad una tac nella prima clinica in cui si era recato lo scorso aprile. Da qui viene fuori che non c’è nessuna traccia di metastasi al cervello, solo tracce di ischemie cerebrali. Per fare maggiore chiarezza, dunque, viene svolto un altro esame presso un’altra struttura: anche qui il risultato evidenza che non ci sono metastasi al cervello. L’ex giornalista del Corriere della Sera, però, peggiora e viene ricoverato in uno dei policlinici della Capitale. Dopo pochi giorni, Andrea Purgatori, perde la vita.