Rogo nell’impianto di rifiuti nel Casertano: dopo oltre 7 giorni livello di diossina ancora molto elevato

Rogo nell’impianto di rifiuti nel Casertano: dopo oltre 7 giorni livello di diossina ancora molto elevato

Il monitoraggio da parte dell’Arpac dell’aria nella zona del rogo continuerà costantemente


PASTORANO – È passata più di una settimana dal rogo nell’impianto di rifiuti di Pastorano, in provincia di Caserta, eppure la situazione nell’aria continua ad essere preoccupante. Secondo quanto comunicato dall’Arpac, nella quarta nota ufficiale dopo l’incendio, non diminuiscono nella zona le concentrazioni di particelle microinquinanti, come diossina e furani.

Il monitoraggio continua con due campionatori ad alto flusso, fondamentali per verificare la qualità dell’aria attorno al sito dove è andata a fuoco una grande quantità di materiale, soprattutto plastica. L’Arpac spiega che “seppure in netta diminuzione, l’andamento di tali microinquinanti si mantiene superiore ai valori di riferimento”. Migliori i dati relativi alle concentrazioni orarie di polveri sottili PM10 e PM2.5, monossido di carbonio, ozono, benzene, toluene, xilene, ossidi di azoto, la cui misurazione è affidata ad un laboratorio mobile installato dall’Arpac nei pressi del luogo dell’incendio; l’8, 9 e 10 settembre scorsi “non si sono verificati – attesta l’Arpac – superamenti dei limiti di legge per tali inquinanti”.

“Si continuano a registrare – osserva l’Agenzia ambientale – picchi orari di inquinanti quali benzene e biossido di azoto, che però, sulla base delle informazioni meteorologiche disponibili, non appaiono chiaramente riconducibili all’evento in questione. Soltanto tra le 20 e le 22 dello scorso 9 settembre, i picchi orari di PM10, fino a 75 microgrammi per metro cubo, si sono verificati con ventilazione proveniente dall’area dell’incendio

“.