Focus Union Berlino – Napoli. Il”fante di coppe”è implacabile in Champions: azzurri brutti e vincenti all’Olympiastadion

Focus Union Berlino – Napoli. Il”fante di coppe”è implacabile in Champions: azzurri brutti e vincenti all’Olympiastadion

Il Napoli cerca contuinità di risultati e a Berlino trova tre punti vitali per la corsa agli ottavi. La decide Jack Raspadori nell’unica azione-gol creata dagli azzurri, con questa vittoria, secondi nel girone dietro il Real Madrid.


BERLINO – All’Olimpiastadion il Napoli cercava conferme ed una svolta “europea” dopo quella “italiana” ottenuta in campionato a Verona contro una squadra in crisi nerissima come quella di Fischer, ancora a secco di punti in Champions, con il pesante fardello da reggere di otto sconfitte consecutive tra Bundesliga e coppa.

Sfortunatamente, per i tedeschi arriva la nona sconfitta ad opera di un Napoli sornione ed esemplare nel suo cinismo nel trasformare in gol l’unico tiro verso la porta di Ronnow. E’ questa l’estrema sintesi di questa Union Berlino – Napoli: una partita abbastanza brutta tra due squadre in una fase delicata della stagione e che da questa partita cercavano stimoli per poter far bene nel futuro prossimo. Ne esce una partita senza tante emozioni, con pochi tiri in porta e tanta paura di sbagliare da ambo le parti, data la situazione di classifica. Una sconfitta per i tedeschi avrebbe significato l’azzeramento (quasi) totale delle possibilità di qualificazione, per il Napoli un’occasione persa per legittimare la posizione di seconda forza del girone, dietro al Real Madrid e complicarsi quindi la strada verso una qualificazione più o meno agevole.

I tre punti, in questo senso, sono una manna dal cielo, perchè del Napoli di stasera si salva il risultato e poco altro, a fronte di una prestazione davvero scialba ed anonima per lunghi tratti delle gara nella quale, come detto, non si sono mai registrati tiri in porta. Tranne uno. La decide Jack Raspadori, “il fante di coppe”, l’uomo che in maglia azzurra ha segnato più in Champions che in Serie A e che stasera da’ nuovamente ragione a Garcia che lo preferisce a Simeone alla guida dell’attacco partenopeo; e pensare che Garcia lo stava quasi sostituendo. L’ex-Sassuolo oltre al gol si prodiga con un lavoro di grande generosità nel tentativo di tenere uniti centrocampo ed attacco, con le difficoltà del caso, in una serata dove rifornimenti in avanti ne arrivano con il contagocce. Bravo lui, quindi, a monetizzare l’unico guizzo serale di Kvara che lo invita alla battuta vincente.

Praticamente tutto qui l’operato offensivo degli azzurri che hanno faticato più del dovuto con l’attenuante di dover fronteggiare una squadra che, più che a calcio, giocava a calci e che solo nei minuti finali ha cominciato a lavorare più assiduamente alla ricerca del pareggio con l’inserimento del peso offensivo, con l’ingresso di Behrens e Volland, che per quasi tutta la partita è mancato; troppo leggeri Backer e Fofana anche se inizialmente qualche grattacapo di troppo con la loro velocità lo hanno creato. Troppo impegnati i tedeschi ad ostacolare l’azione del Napoli, Kvara in particolare, costantemente duplicato e triplicato in marcatura ma capace, nell’unica occasione nella quale gli è stato concesso l’uno-contro-uno, di entrare in area e invitare Raspadori alla conclusione vincente.

Le difficoltà del Napoli di questa sera non vanno sono ricercate in una fase offensiva latente ma anche per una fisicità che gli azzurri, per circa un’ora, hanno patito al cospetto dell’Union, squadra carente sotto il profilo tecnico ma con tante energie da spendere per sopperire a tale mancanza. Quasi sempre in ritardo sulle seconde palle, il centrocampo azzurro non ha mai preso un largo sopravvento: persino Lobotka ha perso tre-quattro palloni non da lui; Cajuste, opaco e senza la brillantezza che lo aveva contraddistinto a Verona, sbaglia le cose più semplici: palla al piede non ne indovina una e la sostituzione nell’intervallo è un atto quasi obbligato di Garcia che riscopre Elmas in versione mezz’ala, anche se il secondo tempo del macedone non è di quelli da raccontare ai nipoti tra qualche anno; anche Zielinski recita il copione della comparsa, anche perchè in questi contesti molto fisici non è l’attore che si richiede per la parte del protagonista. Ne consegue che il figurone lo fa Khedira, onesto mestierante del ruolo: non una grande notizia.

Qualche buona notizia arriva dalla retroguardia. A dispetto di un avvio non facilissimo, Rrahmani e Natan acquisiscono sicurezza con il passare dei minuti, addomesticando due cani sciolti come Fofana e Becker a scorribandare sgli esterni, portandosi dietro Amir ed il brasiliano, che in un primo momento abboccanno al giochino di farsi trasportare fuori zona, per poi prendere di nuovo le redini della difesa ed alzare un muro importante anche dopo l’ingresso di Volland e Behrens, strutturalmente diversi dai loro colleghi partiti titolari, molto più fisici e pericolosi di testa. L’unica occasione di rilievo capita però a Knoche il cui colpo di testa va a lambire il palo alla destra di Meret nell’unica vera azione da gol prodotta dai berlinesi. Nota di merito per Natan, sempre più sicuro ed autoritario al centro della difesa, protagonista di chiusure energiche ed efficaci. Sufficienti le prestazioni di Meret, Di Lorenzo, Mario Rui ed Olivera (subentrato al portoghese), che svolgono un lavoro di ordinaria amministrazione e poco altro.

Nal complesso, Garcia mette in campo una squadra dalla quale ci si aspettava molto di più ma a cui, stasera, va più che bene anche una vittoria “sporca”. Con questa vittoria, infatti, il Napoli vede gli ottavi di finale più da vicino (il Real Madrid ha battuto il Braga), installandosi al secondo posto dietro le “merengues” e con un calendario più agevole, con due partite in casa contro lo stesso Union ed il Braga.
Tra le note positive vi è, di sicuro, la sensazione di aver ritrovato quella compattezza di gruppo attorno all’allenatore che, dal canto suo, sembra aver messo da parte le idee cervellotiche che lo avevano messo in pesante discussione fino a pochi giorni fa. Se due vittorie in pochi giorni hanno riportato il sereno in casa-Napoli è ancora presto per dirlo, perchè alle porte c’è il MIlan, in una partita che i campioni d’Italia avranno l’obbligo di non sbagliare per restare agganciati alla corsa-Scudetto. Questa vittoria va goduta il giusto ed in fretta perchè, risultato a parte, le ombre sono state molto più delle luci. Ma per stasera può andare bene anche così.

I voti: Meret (6); Di Lorenzo (6); Rrahmani (6); Natan (6,5); Mario Rui (6); Cajuste (5); Lobotka (5,5); Zielinski (5,5); Politano (5,5); Raspadori (7); Kvaratshkelia (6,5)

Dalla panchina: Elmas (5,5); Olivera (6); Simeone (5,5); Lindstroem (sv); Ostigard (sv)

Il mister: Garcia (6)

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