Tonfo Napoli, Fiorentina corsara al “Maradona”: il racconto del match

Tonfo Napoli, Fiorentina corsara al “Maradona”: il racconto del match

Napoli rivedibile e Fiorentina corsara al “Maradona”. Brutta prestazione degli uomini di Rudi Garcia che al momento sono quinti in classifica, fuori dalla Champions League.


Atmosfera dalle occasioni importanti allo Stadio Diego Armando Maradona per Napoli – Fiorentina. Non si registra il tutto esaurito ma la cornice di pubblico è importante per un match tra due squadre a pari punti e con Rudi Garcia intenzionato a non staccarsi dalla scia delle prime della classe per restare agganciato alla lotta al titolo.

Gli azzurri scendono in campo con il piglio giusto ma dopo un gol sfiorato da Di Lorenzo al 5′ minuto di gioco subiscono la rete dello svantaggio appena due minuti ad opera di Brekalo complice Alex Meret non propriamente impeccabile. Gli azzurri dopo la doccia gelata di inizio gara provano a reagire subito allo svantaggio. La  Fiorentina occupa bene gli spazi di manovra degli uomini allenati da Garcia che comunque riescono a trovare il gol con Osimhen al 21esimo minuto dopo un’azione in ripartenza di Politano, ma l’arbitro non convalida per fuorigioco di Olivera.

Gli ospiti si dimostrano squadra solida e ben organizzata che nella prima fase del match è riuscita a mettere in campo tutte le contromisure necessarie per bloccare il gioco del Napoli. Terracciano si oppone ad una bella conclusione di Lobotka ma al 31esimo minuto arriva la prima sostituzione per i padroni di casa: fuori Anguissa e dentro Raspadori.

Il Napoli ci prova cercando di trovare il pareggio prima dell’intervallo ma gli azzurri sembrano più aggrappati ai tentativi dei singoli che al gioco corale, quasi come se avessero smarrito le certezze ritrovate nelle ultime partite tra campionato e Champions League. Ma nei minuti di recupero e prima di fischiare la fine della prima frazione di gioco, Osimhen si fionda su un retropassaggio di Parisi per Terracciano che non può fare altro che stendere il nigeriano. Calcio di rigore e ritorno dal dischetto proprio di Osimhen che segna ed esulta come ai vecchi tempi. Gli azzurri restano così aggrappati al match.

Secondo tempo con il Napoli che cerca subito di aggredire i viola per provare ad impossessarsi delle redini della gara, ma è la Fiorentina a sfiorare il gol con un palo colpito da Ikonè al 5′ della ripresa durante un’azione di contropiede ben orchestrata con Nzola. All’11esimo della ripresa Garcia rimescola nuovamente le carte tornando al tradizionale 4-3-3 con un centrocampista di fisicità in campo sostituendo Politano per Cajuste, con Raspadori spostato sull’out di destra.

Il Napoli ci prova con insistenza ma Osimhen prima e Raspadori poi non riescono a trovare la via del gol. E’ il preludio al nuovo vantaggio viola ad opera di Giacomo Bonaventura. Il capitano dei gigliati insacca alle spalle di Alex Meret e riporta in vantaggio i suoi nel momento migliore dei padroni di casa, non lasciando scampo all’estremo difensore azzurro.

Gli uomini di Garcia ancora costretti a rincorrere ma appaiono poco lucidi al cospetto della viola. Il tecnico francese prova nuovamente a cambiare l’andamento del match ed opta per ben tre sostituzioni ad un quarto d’ora dalla fine della gara: Simeone per Osimhen, Gaetano per Lobotka e Lindstrom per Zielinski.

Ma il verdetto del match è di quelli nefasti per gli azzurri che non riescono a raddirizzare l’andamento della partita, subendo anche la rete dell’1 a 3 finale ad opera di Nico Gonzalez  dopo un assist al bacio di Parisi.

Napoli decisamente rivedibile, che dovrà rimboccarsi le maniche conscio dell’attuale posizione in classifica in cui si trova dopo otto giornate: quinto posto, fuori dalla Champions League.