Baia Domizia, corpo carbonizzato in auto, l’82enne fermato si difende: “Caprio non l’ho ucciso io”

Baia Domizia, corpo carbonizzato in auto, l’82enne fermato si difende: “Caprio non l’ho ucciso io”

La questione di un vecchio debito tra i due non convince i pm che hanno confermato il fermo


CELLOLE – “Non ho ucciso io Caprio, che per me è stato un benefattore”. Si è difeso così davanti ai giudici l’82enne fermato la scorsa notte e indagato per l’omicidio di Pietro Caprio, 58enne morto carbonizzato nella sua auto in una campagna di Baia Domizia. Gli inquirenti hanno analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona dalle quali è emerso che le due auto, quella di Caprio e dell’82enne, erano entrate insieme in quella stradina di campagna.

Qualche ora dopo, poi, ad uscire sarebbe stata solo l’auto dell’82enne mentre Caprio sarebbe poi stato trovato carbonizzato nell’auto data alle fiamme.

Come riferito dall’Ansa, l’uomo si è difeso: “Caprio per me era un benefattore, alla guida dell’auto non c’ero io. Il vecchio debito che avevo con lui l’ho estinto nel settembre scorso”.

A quanto pare, tuttavia, ci sarebbe una differenza di ben 40mila euro tra la cifra prestata e quella restituita. Una circostanza che ha spinto i pm Chiara Esposito e Gionata Fiore a confermare il fermo del sospettato.