Auchan Mugnano, lettere ai dipendenti: “Trasferimento al Nord o licenziamento”

Auchan Mugnano, lettere ai dipendenti: “Trasferimento al Nord o licenziamento”

L’ira dei lavoratori: “E’ un licenziamento mascherato”. L’azienda ha deciso di tagliare 120 posti di lavoro in Campania. A rischio anche Nola, Giugliano e Napoli-via Argine


MUGNANO –  Trasferimenti in Lombardia, Veneto e Lazio oppure il licenziamento. E’ il contenuto delle lettere recapitate a 25 dipendenti dell’Auchan di Mugnano, situato lungo la circumvallazione esterna.

«Non è possibile – replicano intanto i lavoratori, che hanno effettuato un presidio davanti all’impianto – questi non sono trasferimenti: sono licenziamenti mascherati». Auchan vuole applicare l’accordo siglato il 6 luglio dell’anno scorso con il ministero del lavoro e con le segreterie nazionali dei sindacati di categoria.

L’accordo prevedeva l’uscita dall’azienda in mobilità incentivata e volontaria di 1426 addetti di tutto il comparto italiano. Ma è successo che nel nord Italia le fuoriuscite di lavoratori sono state superiori a quelle registrate nel sud Italia. Vale a dire: il numero di esuberi da colmare è stato anche superato ma negli ipermercati del Mezzogiorno non è andato via il numero sufficiente di addetti.

Auchan intende quindi riequilibrare tra il nord e il sud questo deficit di tagli messi a segno l’anno scorso. E l’arma che sta utilizzando l’azienda è quella dei trasferimenti forzati a centinaia e centinaia di chilometri di distanza da casa.

Per Mugnano si parla di circa 25 persone su 180 addetti da trasferire negli ipermercati di Brescia, Milano, Mestre e Roma. Giovedi prossimo si terrà l’atteso faccia a faccia tra i sindacati di categoria e l’azienda. Il confronto si consumerà nell’ipermercato di Mugnano.

«Il tentativo sarà di rinviare i trasferimenti – la posizione del sindacato – per cercare un’intesa condivisa onde evitare quanto già successo nell’ipermercato Auchan di Pompei».Nella struttura pompeiana è successo che l’azienda non ha accettato la richiesta del sindacato di far revocare una serie di trasferimenti forzati decisi nel dicembre dell’anno scorso. Il risultato è stato che 11 addetti di Pompei sono andati via con la Naspi, il nuovo strumento del jobs act che prevede soltanto ammortizzatori sociali più ridotti rispetto a quelli erogabili con un accordo sindacale basato sulla mobilità volontaria.

Altri 8 addetti di Pompei hanno accettato il trasferimento fuori regione, molto lontano, mentre 6 dipendenti hanno impugnato davanti al giudice del lavoro i trasferimenti. E’ una vertenza molto complessa. Lo scopo dell’azienda è di ridurre il costo del lavoro tagliando nel comparto campano ancora altri 120 posti di lavoro.

I tagli sono stati attuati o sono in fase di attuazione a Mugnano e Pompei perchè qui sono terminati i tre anni di contratti di solidarietà. Negli ipermercati di Nola, Giugliano e Napoli-via Argine la solidarietà scadrà invece tra alcuni mesi.

(fonte: Il Mattino)