Elezioni Marano, parla Teresa Giaccio l’unica donna candidata a sindaco: “Nessun cittadino sarà lasciato indietro”

Elezioni Marano, parla Teresa Giaccio l’unica donna candidata a sindaco: “Nessun cittadino sarà lasciato indietro”

“La mia è una candidatura libera, dopo non avrò debiti da pagare nè favori da ricambiare”


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MARANO – E’ l’unica donna candidata a sindaco di questa tornata elettorale Teresa Giaccio, ex vicesindaco della giunta Liccardo, scesa in campo con Fratelli d’Italia.

Sposata con due figlie , di 29 e 16 anni, Teresa Giaccio è una di quelle donne che nella vita è riuscita a coniugare tutto: la vita coniugale, la carriera da avvocato e la passione per la politica. Entrata per la prima volta in Consiglio comunale nel ’93, fu poi eletta l’anno dopo presidente del civico consesso, carica che ha ricoperto fino al ’96. Poi entra nuovamente in consiglio con Forza Italia fino al 2006, anno in cui si candida a sindaco per il centro destra. Infine nel 2013 è stata per un anno e mezzo il braccio destra del sindaco Angelo Liccardo. “Ancora oggi il ruolo di sindaco sembra essere appannaggio unicamente maschile, su questo come società dobbiamo lavorare ancora molto – spiega la Giaccio – Come donna del centro destra ho dovuto lavorare sodo per conquistare i miei spazi. Non è un caso che ad appoggiare adesso la mia candidatura a sindaco sia Fratelli d’Italia, un partito dove la presenza femminile è molto forte”.

Ha le idee chiare Teresa Giaccio su cosa si deve e si può fare per Marano, una città che lei stessa definisce abbandonata da tempo: “Bisogna essere sinceri e chiari con i cittadini, non si possono raccontare favole. Con un dissesto finanziario dichiarato, quello che si può fare è ben poco. Posso assicurare che ci occuperemo in primis delle fasce più deboli, nessun citadino sarà lasciato indietro. Metteremo in campo un’attivita amministrativa partecipata, in cui tutti possono contribuire alle scelte che riguardano il territorio. Cercheremo – continua – di intercettare fondi sovracomunali per recuperare una città abbandonata. Tra le nostre priorità anche l’edilizia scolastica, la viabilità, l’ambiente e l’utilizzo dei beni confiscati per far fronte all’emergenza abitativa”.

A chi la accusa di aver fatto parte di una giunta, quella Liccardo, poi sciolta per infiltrazioni della malavita risponde con serenità: “Non ho alcun imbarazzo per essere stata parte dell’amministrazione Liccardo, mi sono dimessa due anni prima dello sciogliemento, ma al di là di questo la sentenza parla chiaro: sono candidabile. Non ho carichi pendenti a mio carico, non sono mai stata interrogata da nessuno. Lo scioglimento del Comune arriva da indagini che partono da lontano, l’unica pecca di Liccardo è stata effettivamente l’immobilismo amministrativo. Si deve preoccupare chi oggi è candidato a sindaco e ha grandi o piccoli sponsor alle spalle, la mia è una candidatura libera: dopo non avrò debiti da pagare nè favori da ricambiare“.

Su gli altri candiati sindaco, con cui si contende la fascia tricolore, la Giaccio è drastica: “Albano è la perfetta continuazione della pessima gestione Perrotta, Pezzella è un uomo di sinistra candidato con la destra e politicamente assente dal territorio, Visconti è sponsorizzato dal parito, il Pd, che insieme a Bertini è il maggiore responsabile del dissesto. Bertini? E’ l’uomo più indagato e chiacchierato tra tutti i candiati, questa volta avrebbe fatto meglio a restare a casa“.