Focus Napoli – Fiorentina. Il rigore di Osimhen e il Maradona la festa con l’interà città!

Focus Napoli – Fiorentina. Il rigore di Osimhen e il Maradona la festa con l’interà città!

Al Maradona va in scena il “primo” Napoli Campione d’Italia e la città in una festa senza eguali sugli spalti e fuori. Sul campo gli azzurri vincono di misura contro una discreta Fiorentina, che regge un tempo ma poi cede il passo al Napoli che inserisce i pezzi grossi nella ripresa. Osimhen èè il match-winner, segnando dagli undici metri, dopo un precedente errore dal dischetto. Si rivede Demme. infortunio per Lozano.


NAPOLI – Strana ma davvero bella la sensazione di giocare una partita di calcio senza lo stress da aspettativa e l’ansia da risultato. Sensazione che Napoli conosce poco, da sempre abituata a raggiungere ogni traguardo lottando fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Almeno per una sera, contro la Fiorentina, il Maradona è diventato il teatro dei festeggiamenti e della gioia, dove l’aspetto puramente sportivo è stato posto in secondo piano per dar spazio ai meritati ringraziamenti e dare sfogo ai festeggiamenti così rudemente cancellati contro la Salernitana, con quel gol, bello e dannato, di Dia.

A Udine è giunta la matematica certezza del terzo Scudetto, ma era chiaro che la vera festa era al Maradona, al primo appuntamento con il pubblico di casa con il tricolore virtualmente cucito sul petto. La città ed i suoi tifosi non si sono lasciati pregare e insieme alla squadra hanno dato vita ad una delle giornate più memorabili che Napoli ricordi e che ricorderà per lunghi anni. Una festa iniziata ore prima del fischio d’inizio, continuata durante il match e che è continuata anche dopo il fischio finale dell’incontro con la viola che, per la cronaca, è terminata con la vittoria partenopea per 1-0, grazie al gol di Osimhen su calcio di rigore.

Brividi intensi a Fuorigrotta, soprattutto quando la Fiorentina si prepara per il “pasillo”, la passerella in onore dei campioni al loro ingresso in campo: il prezzo del biglietto per un momento del genere in un’atmosfera fantastica, come quella che si è venuta a creare nello storico pomeriggio napoletano, è già pagato. Fantastica la coreografia sugli spalti, spettacolare il dopo gara, con la passerella finale per calciatori, allenatori e dirigenza, tra giochi di luci e spettacoli pirotecnici. Meraviglioso finale per una stagione sfavillante.

In mezzo al campo, invece, si sono affrontate due squadre che, per motivi differenti, sono apparse svagate. Gli azzurri, ancora freschi di festeggiamenti, sono scesi in campo con una squadra abbastanza raffazzonata, imbottita di comprimari, come giusto che sia in queste ultime partite, lasciando riposare qualche titolare in apnea. La Fiorentina, dal canto suo, non ha nulla da festeggiare e ha da pensare e da concentrarsi sulla semifinale di Conference League contro il Basilea, una delle principali cause per la quale alcuni uomini importanti sono stati risparmiati. Ciò non toglie che la squadra di Italiano gioca un buon primo tempo, nel quale va più vicino al gol rispetto al Napoli, ma incontrando nell’ex Gollini un muro invalicabile.

Il primo tempo del Napoli è invece scialbo e senza grossi acuti. Osimhen mal servito e mal assistito da un Raspadori mai in partita è la sintesi perfetta di qualsiasi trama offensiva degli azzurri, incentrata esclusivamente sul lancio lungo per il nigeriano. Il ritorno, one night only, del 4-2-3-1 trasforma il Napoli in squadra senza capo ne’ coda, dove l’assenza di un metronomo come Lobotka si fa sentire pesantemente: per quanto Demme e Zambo ci mettano una buona dose di volontà per sopperire alla mancanza dello slovacco, la squadra non gira a dovere, risultando troppo lenta e prevedibile. All’intervallo il pareggio è il risultato più giusto anche se la squadra viola, con un gol di vantaggio, non avrebbe creato scandalo. Si registra, purtroppo, l’infortunio al ginocchio di Lozano che costringe Spalletti ad attingere alla panchina e a “revocare” le ferie a Kvaratshkelia, mandandolo in campo prima dell’intervallo.

L’ingresso del georgiano, insieme a quello di Lobotka e Zielinski, trasforma visibilmente il Napoli, rendendolo più imprevedibile in avanti quanto più ordinato in fase di manovra. Kvara sembra ispirato e le giocate sul suo versante diventano importanti e decisive, anche se l’occasione più preziosa la spreca Osimhen, facendosi ipnotizzare da Terracciano, sull’ennesimo errore dagli undici metri della squadra di Spalletti, un fattore sul quale c’è da lavorare.

Ma siccome la Fortuna vuole un bene smodato agli audaci, concede loro sempre una seconda opportunità, che nel caso di Victor è il secondo tentativo dal dischetto, conseguenza di un’ispirazione di Kvara che, una volta in area ed in procinto di battere a rete viene, a sua volta, messo a terra dai difensori viola. Il bomber nigeriano si prende la responsabilità di battere anche il secondo penalty, stavolta facendo centro spiazzando Terracciano e portando il vantaggio gli azzurri, fissando il punteggio definitivo sull 1-0 che non si smuoverà fino al fischio finale, messo a repentaglio solo da un paio di buone sortite offensive dei viola, sventate da Gollini e dal clamoroso errore di Gonzalez, cestinando il pareggio con un sinistro ciabattato sul fondo.

Poi il fischio finale di Marchetti che decreta la fine della partita ma l’inizio dell’incredibile festa che inebria e coinvolge i sessantamila del Maradona e le diverse migliaia che popolano Fuorigrotta e Napoli intera, a rendere omaggio alla squadra più dominante e meritatamente Campione d’Italia. L’impressione è tutto questo sia appena l’inizio, la speranza è che duri più a lungo possibile. Per il campionato, appuntamento a Monza, per dare la caccia al record di novantuno punti del Napoli di Sarri, per mettere la ciliegina sulla torta di questa stagione fantasmagorica.

I voti: Gollini (7); Di Lorenzo (6); Ostigard (6); Kim (6,5); Olivera (6,5); Zambo Anguissa (6); Demme (5,5); Lozano (5,5); Raspadori (5); Elmas (5,5); Osimhen (6,5)

Dalla panchina: Lobotka (6); Kvaratshkelia (6,5); Zerbin (6); Simeone (6); Zielinski (5,5)

Il Mister: Spalletti (6)

RESTA AGGIORNATO, TORNA ALLA HOME PAGE E CLICCA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK